Nel cellulare dell’uomo trovato un video di una violenza avvenuta nel 2018. I racconti shock delle vittime
Nelle 22 pagine dell’ordinanza con la quale il gip di Viterbo Simona Poli, ha motivato l’arresto di Ubaldo Manuali, il 59enne netturbino accusato di aver drogato, violentato e poi filmato le violenze su almeno tre donne, viene tracciato un profilo piuttosto dettagliato dell’aggressione. E dall’analisi del suo cellulare emergono video e messaggi terrificanti. Tra tutti un filmato nel quale si vede una donna nuda su un terrazzo, con Manuali che le chiede in modo beffardo: “Ma che dormi, stiamo a fa l’amore hai capito?”.

Secondo il gip, l’accusato ha una “spiccata capacità criminale”, accompagnata da una “maniacale perversione che l’ha portato a conservare i video delle violenze sulle donne che strumentalizza per soddisfare i suoi impulsi sessuali”. Dai ai quali si aggiunge una “totale incapacità di autocontrollo rispetto alle proprie perversioni”, evidenziata dal suo modus operandi: “stordisce anche la donna con cui aveva avuto rapporti consenzienti e questo al fine di superare il suo rifiuto ad essere filmata e ad avere rapporti di altra natura”.
Ma non è tutto, secondo il gip, Manuali è anche molto “abile a far credere alle sue vittime, pur di fronte ad espliciti sospetti, non solo che non le abbia abusate ma che addirittura le abbia aiutate mentre non si sentivano bene”. Queste le parole con le quali è stato motivato l’arresto del netturbino, che “è incurante delle conseguenze che la somministrazione di narcotici può avere sulla salute delle vittime”. I responsabili del Commissariato Flaminio Nuovo hanno ricostruito le violenze, iniziate già nel 2018 e nel 2019, quando due donne erano finite nella sua rete.
“Mi ha versato il vino. Era girato di spalle”
A denunciarlo è stato Stefania Loizzi, che nei giorni scorsi aveva rilasciato alcune interviste. Nel verbale redatto dagli agenti, racconta cosa è successo la sera dello stupro: “Ha versato il vino dandomi le spalle. Erano le 22 e mi sono risvegliata alle 4.40 con la sensazione che ci fossero i termosifoni accesi. Sulla poltrona c’era una divisa da netturbino che lui prima non aveva e gli ho chiesto “Che c… ci fai qua?”. Alle 5 mi sono accorta di avere il pigiama, ma non ricordo di averlo indossato. Solo alle 10 mi sono svegliata davvero. Sono andata dal parrucchiere e lui mi ha consigliato di andare da un medico”.

Dall’analisi del cellulare dell’uomo emerge anche un video che risale al 2018. Si vede una donna, completamente nuda, stesa su un asciugamano in terrazzo. Manuali si avvicina a lei e in modo ironico le chiede: “Che, stai in letargo? C’hai sonno?”. Poi, abusa di lei in diversi modi, descrivendo le sue azioni e accompagnandole con frasi come “tira fuori la lingua, sono il tuo ragazzo! Stiamo a fà l’amore, capito?”.
Dopo la denuncia della prima donna, è scattata una perquisizione nella casa del netturbino: gli investigatori hanno trovato nell’abitazione e nell’autovettura, due flaconcini di Loretazepam, un forte anestetico. “Li uso per dormire, ho dolore a un ginocchio”, si è giustificato di fronte ai poliziotti, che hanno sequestrato il pc, il telefono (sul quale sono stati rinvenuti video e chat) e un distintivo della Polizia Amministrativa. Manuali, molto spesso mentiva sulla sua vera occupazione e si fingeva un poliziotto.
Gettai a terra le birre: “Che ci hai versato?”
Le indagini scaturite dopo l’arresto, hanno portato alla luce una lunga serie di potenziali nuove vittime. Che fino a pochi giorni fa erano ignare di tutto. Una donna, nel verbale, racconta cosa successe durante un’uscita con Manuali. “Mi fece bere vino, mi sembrava buono. ‘E che, mica ti dò roba cattiva’, mi diceva lui. Poi mi ritrovai a gambe aperte e lui vicino a me. ‘Stavamo facendo sesso?’ gli chiesi. E lui ‘Macché, stavi a sognà”. La donna racconta anche di un precedente incontro: “Ci vedemmo a un chiosco di Grottaferrata, lo vidi che trafficava con le birre e le buttai a terra ‘Che c’hai versato?’. Poi ci rivedemmo, mi offrì un limoncello e mi ritrovai a casa mia’. La donna non ricorda più nulla. Come ricostruito dalle indagini, era finita prima all’Umberto I, in coma etilico. Manuali venne affrontato da mia figlia, che lo accusava di avermi fatto bere. Chiamò anche i carabinieri ma non l’ho denunciato, perché davvero non ho ricordi”.
Drogata perchè non voleva essere filmata
Una seconda vittima ha invece sporto denuncia contro il netturbino. Il suo racconto è eloquente: “L’ho conosciuto online, avevamo rapporti sessuali e lui chiedeva sempre di farmi dei video. Io rifiutavo. Un giorno ci siamo visti a un bar di Vetralla. Lo Spritz aveva un colore strano, mi disse che forse ci avevano messo l’aperol. Mi risvegliai alle 6, nuda e con lui in boxer. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, disse che mi ero sentita male. Gli chiesi scherzando se mi avesse drogato e lui: ‘Così mi offendi’. Mi sentii in colpa e chiesi scusa”. Il giorno dopo gli scrive in chat: “Ero fuori di testa, sennò non ti avrei fatto entrare. Non deve ricapitare più e vorrei che ti ricordassi cosa c’era nello Spritz. Potresti averlo fatto apposta, daje, ammettilo”. Lui le dice che hanno fatto sesso consenziente ma lei sospetta: “Ho partecipato? Mi hai fatto video? Non devono girare, non sono sprovveduta… ma non credo che tu sia il tipo”. Purtroppo il suo sesto senso era corretto.