Dopo anni di attese, vincoli e un degrado che ne ha oscurato il fascino, il sogno della Lazio di tornare a giocare nello Stadio Flaminio potrebbe diventare davvero realtà
Un incontro breve, cordiale, che serviva per capire se quella proposta fatta nelle settimane scorse poteva essere accolta dal Comune e spianare così la strada a quello che rappresenterebbe un passo decisivo per la società verso un futuro più sereno, visti i tanti problemi di oggi. Nella giornata di lunedì scorso il presidente della Lazio Claudio Lotito è salito in Campidoglio per un summit sulla questione del diritto di superficie dello stadio Flaminio per 99 anni a favore del club capitolino.

Dopo 21 anni di gestione Lotito, il rapporto tra il presidente e la piazza è arrivato ai minimi storici. Un momento davvero difficile culminato dal punto di vista tecnico con il blocco del mercato di luglio scorso, che ha di fatto impedito alla società biancoceleste di effettuare acquisti da mettere a disposizione del neo tecnico Maurizio Sarri, e da quello ambientale, culminati con la clamorosa protesta della tifoseria che ha visto oltre 22mila, sui 30mila totali, abbonati non entrare allo stadio in occasione del match casalingo contro il lecce.
La svolta tanto attesa
Il clima è tutt’altro che disteso. La situazione economica della società in vista del mercato invernale di gennaio sembra ancora piuttosto complicata. La piazza è un subbuglio, ma il presidente della Lazio Lotito tira dritto per la sua strada senza apparenti problemi e punta dritto all’acquisizione dello stadio Flaminio per farlo diventare la futura casa della Lazio. Una vicenda non facile da risolvere comunque per un impianto che, dopo aver raccontato storie di calcio, rugby e musica dagli anni sessanta in poi, da oltre dieci anni è finito in malora senza un progetto che lo riportasse agli antichi splendori.

Ora Lotito e la Lazio sembrano fare sul serio, ma il percorso burocratico per provare a presentare un progetto definitivo soltanto da approvare da parte del Comune di Roma è lungo e tortuoso. Lunedì scorso in gran segreto proprio in Campidoglio c’è stata una riunione tra le parti che potrebbe aver aperto uno spiraglio importante se non decisivo.
Il parere dell’avvocatura
Infatti, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, l’avvocatura capitolina avrebbe dato parere favorevole alla richiesta di Lotito di vedersi assegnato il diritto di superficie per 99 anni per lo Stadio Flaminio. Una notizia che lo stesso sindaco Gualtieri avrebbe comunicato allo stesso presidente della Lazio proprio in questa riunione improvvisa di due giorni fa. Un passo forse decisivo perchè permetterebbe alla Lazio di “acquistare” il diritto di superficie dell’impianto che dovrà poi ovviamente essere ristrutturato.

La novità potrebbe comportare un asset decisivo per le strategie future della Lazio anche a livello economico-patrimoniale. Ora resta da superare un secondo scoglio, il vincolo della Soprintendenza sullo stadio, dato che è considerato un monumento nazionale. La Lazio comunque dovrà presentare il progetto preliminare e seguire poi lo stesso iter burocratico che la Roma sta percorrendo per ottenere il definitivo via libera per il suo stadio a Pietralata. Il percorso sarà ancora lungo e tortuoso per Lotito e la Lazio, ma un primo passo importante è stato comunque fatto.