Emergono nuovi e curiosi particolari sulla permanenza del talento argentino nella capitale: alla base della scelta ci sarebbero delle motivazioni inaspettate
L’annuncio della permanenza a Roma di Paulo Dybala ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi e la curiosità di giornalisti e addetti ai lavori. Anche i politici hanno voluto dire la loro: dall’entusiasmo del romanista Giuseppe Conte (“che un giocatore professionista ormai trentunenne rifiuti una cifra monstre per rimanere e lottare con la squadra e la città che lo hanno accolto a braccia aperte è una bella pagina di sport”), ai commenti del piddino Berruto ( “La bellezza del gesto è indiscutibile” ma è anche “una scelta molto importante per il campionato italiano che non vive purtroppo momenti brillantissimi“), fino al milanista Salvini, che ha voluto regalare “applausi a Dybala”.
Molti, si interrogano sui reali motivi che hanno spinto l’argentino a rifiutare la proposta araba (di circa ventidue milioni e mezzo a stagione). Alcuni credono si sia trattato di un gesto d’amore verso i tifosi, altri di una volontà precisa di rimanere in un campionato più competitivo che non gli privasse l’opportunità di tornare in nazionale, altri pensano che si sia trattato di una scelta condivisa con il club e presa dopo il rifiuto della società, seccata dall’offerta al ribasso (di circa tre milioni di euro) fatta dall’Al-Qadsiah.
Cosa ha spinto Dybala a restare a Roma?
Cosa avrà convinto quindi Dybala a rimanere nella capitale e a vestire ancora la maglia giallorossa?”. Oltre agli sportivi, ai cronisti e ai tifosi, se lo chiedono anche in Campidoglio. Il padrone di casa, il sindaco Gualtieri, è un noto tifoso giallorosso. Oltre ad aver seguito in trasferta la squadra nelle finali europee ed aver ospitato Lukaku il giorno dopo il suo approdo nella capitale, il primo cittadino segue con trepidazione le vicende giallorosse.
La scelta di Dybala di restare a Roma e di proseguire la sua avventura con gli uomini di De Rossi, deve averlo colpito, tanto da fargli lanciare sul profilo ufficiale Whatsapp di Roma Capitale, un sondaggio molto curioso, dal titolo: “Cosa ha spinto Dybala a restare a Roma?“. La pagina conta oltre duecentoventi mila iscritti, solitamente attenti alle info che arrivano dal Comune. Stavolta sono stati chiamati a rispondere su un argomento calcistico.
Dybala, il rifiuto all’Arabia Saudita e i “nasoni”
Qualcuno sui social si sta chiedendo ser era davvero necessario utilizzare una pagina istituzionale per un tema del genere, altri hanno fatto notare che tra i 227 mila iscritti ci sono anche tifosi della Lazio o di altre squadre, ai quali poco importa della scelta di Dybala. Ma molti si sono prestati a rispondere alle domande. Anche alla luce delle risposte proposte: alcune molto curiose. Quella più gettonata (con quasi duemila voti alle diciotto di venerdì 23 agosto) è “I romani’, seguita da “Le bellezze della città”, con circa cinquecento preferenze. Altra scelta (al terzo posto) è “La bontà del cibo” (votata da chi è convinto che l’argentino sia rimasto nella capitale solo per apprezzare le bontà della tavola: dalla carbonara alla cacio e pepe).
Ma il colpo di genio del Comune di Roma arriva con il quarto suggerimento: “I nasoni”, cioé le fontanelle pubbliche di Roma con la canna curva dalla caratteristica forma a becco. Una risposta così folkloristica che ha registrato una valanga di consensi. I “Nasoni” rappresentano una delle caratteristiche più curiose della città. Nella capitale attualmente ce ne sono quasi 2500 e l’acqua che erogano è freschissima per il continuo scorrere, ed è la stessa distribuita da Acea nelle case dei romani da oltre 100 anni. Dybala ne avrai mai visto uno? E avrà mai avuto il piacere di bere da una delle fontanelle pubbliche della capitale? Per molti (che hanno spuntato questa opzione), evidentemente si…