I dirigenti arabi mostrano grande ottimismo, ma la trattativa non è ancora chiusa. Ecco cosa manca. La posizione di Dybala e della Roma
Ore caldissime, probabilmente decisive per il futuro di Paulo Dybala. L’argentino si è chiuso nel silenzio e continua a riflettere sulla mega offerta che gli è stata presentata dall’Al – Qadsiah, formazione araba pronta a riempirlo d’oro per convincerlo a trasferirsi nella Saudi League. Il calciatore continua a prendere tempo. Non ha dato una risposta definitiva e l’attesa non fa che aumentare l’ansia di tutto l’ambiente giallorosso.
I tifosi chiedono a Dybala di restare a Roma e di rifiutare l’offerta araba: sperano in una scelta definitiva dell’attaccante (che ha ancora un anno di contratto con il club). La società è rimasta in attesa, ma non è un mistero che sarebbe lieta di assistere ad una chiusura positiva della trattativa. Il club ha parlato con l’intermediario Fali Ramadani, che conosce molto bene le richieste della società giallorossa (disposta a cedere Dybala per una cifra vicina ai diciotto milioni di euro, che garantirebbero una plusvalenza super ed un rientro dalla somma spesa in estate) e la disponibilità dei compratori. Il club arabo vuole Dybala, la Roma lo cederebbe senza troppi problemi, dov’è l’intoppo?
I dubbi di Dybala: ecco perchè non è convinto
E’ proprio il silenzio del calciatore argentino ad inquietare tutti. A Dybala è stato offerto un ricchissimo contratto triennale. Un’offerta presentata al suo manager Carlos Novel: 20 milioni più 5 di bonus per tre anni. Ma Dybala non è convinto. Continua a prendere tempo. Ha parlato con la moglie Oriana e valuta con attenzione i pro e i contro della situazione. Giocare in Arabia gli consentirebbe di chiudere la sua carriera in un campionato meno stressante, senza l’ansia di affrettare i recuperi fisici e guadagnerebbe una cifra monstre, vicina ai cento milioni di euro. Dall’altra parte, il calciatore è dubbioso. Ha parlato con Scaloni, il ct dell’Argentina che lo ha escluso dalla Coppa America (dopo averlo convocato per i Mondiali in Qatar). Il tecnico gli ha promesso più considerazione, a patto di vederlo giocare con continuità. Meglio se fosse in un campionato d’èlite, evidentemente, rispetto alla Saudi League.
Dybala, la posizione del club arabo
Il club arabo si sente al sicuro. Secondo Mauro Cetto, attuale capo dell’area scouting dell’Al-Qadsiah ed ex compagno di Paulo Dybala ai tempi del Palermo, “Rimangono solo alcuni minimi dettagli perché l’arrivo di Paulo Dybala diventi ufficiale”. Il dirigente dell’Al-Qadsiah ribadisce: “Abbiamo trattato abbastanza con Dybala, però non abbiamo chiuso, mancano ancora dei dettagli. Sono stato suo compagno al Palermo e ci ho parlato abbastanza. Rimangono solo alcuni minimi dettagli perché diventi ufficiale. Il nostro club ha iniziato a crescere in tutti i campi, stiamo cercando di creare una squadra competitiva e di lottare. Dopo la promozione è stato necessario fare un investimento significativo. Cercavamo un giocatore offensivo, una volta apparso il nome di Dybala questo ha avuto la meglio sugli altri”.
Dybala, le scelte di De Rossi
C’era grande attesa per le parole di Daniele De Rossi. Il tecnico della Roma si è presentato in sala stampa e ha presentato la trasferta di Cagliari, esordio in campionato. Il tecnico non vuole rinunciare all’argentino che sarà convocato per la trasferta in Sardegna perché “a livello tecnico è un giocatore molto forte. Sappiamo che c’è qualcosa, se ne è parlato ma Paulo sta con noi, sarà convocato. Io ho detto alla società e a lui quello che dovevo dire, come allenatore non posso commentare delle voci”, le sue parole in merito all’utilizzo o meno nella trasferta contro i sardi, rimarcando però anche come “a Roma niente e nessuno è più importante della Roma”. Un concetto già ribadito qualche giorno fa e puntualizzato ancora una volta perché la squadra deve avere la priorità sempre. L’inizio del campionato a metà agosto, con la conseguente necessità di fare punti da subito, obbliga quindi De Rossi a mettere da parte il mercato puntando solo sul campo con il tecnico che ammette: “Vorrei poter dire che quelli che ci sono oggi ci saranno anche il 2 settembre, ma non è così per nessuno. Ho parlato alla squadra e ho chiesto di pensare solo al Cagliari nonostante ci possano essere distrazioni. Ho detto anche a loro che se non se la fossero sentita avrebbero potuto parlarmi”.