Dopo Fagioli, altri due calciatori, che fanno parte del giro della Nazionale, sono stati tirati in ballo da Fabrizio Corona, nel filone sul calcioscommesse
Dopo Fagioli, altri due calciatori, che fanno parte della spedizione azzurra di Luciano Spalletti, vengono tirati in ballo da Fabrizio Corona su un presunto giro di scommesse. Si tratta di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Entrambi, dopo aver lasciato il campionato italiano, giocando in Inghilterra. Il primo, ex milanista, attualmente è in forza al Newcastle, il secondo, che ha vestito sino a gennaio scorso la maglia della Roma, gioca con l’Aston Villa.

Corona tira in ballo i due calciatori: “Lo fanno anche Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo”, dice l’ex agente fotografico in un’intervista al sito Dillinger news, dopo aver annunciato a più riprese che avrebbe fatto altri nomi. “Un informatore – afferma l’ex ‘re dei paparazzi’ – mi ha rivelato che Zaniolo scommetteva sulla partita della Roma in Coppa Italia persino quando era in panchina. I nomi – aggiunge – mi sono stati dati da fonti certe che rivelerò quanto prima“. E ancora: “Ho deciso di muovermi nel retro mondo del calcio per svelare le tante storture che vi si nascondono. Non solo scommesse, ma c’è ben altro – spiega Corona -. Parleremo presto, per esempio, di calciatori gay e del perché nessuno di loro ha mai svelato pubblicamente di esserlo. Cosa lo impedisce? Cosa fa sì che si nascondano”.
Le notizie che riguardano i calciatori implicati nel calcioscommesse, continua Corona, “mi arrivano da una persona ben introdotta nel mondo del calcio e fanno parte di un dossier che è stato raccolto nel tempo”. Ieri, aggiunge ancora, “avevo anticipato durante la diretta del canale twich di tvplay. it, che avrei rivelato i nomi di altri calciatori che, come Fagioli, sono affetti da ludopatia. Un male, che posso assicurarvi, colpisce molti più atleti di quanto si sia detto fino ad oggi”. “Alle 18.00 – conclude Corona – rilascerò le prove e i documenti con audio e nomi, che andranno a certificare la correttezza di quanto affermato. Ma nelle prossime settimane ne vedremo davvero delle belle”.

Il legale di Corona: “E’ stato convocato in Questura”
Dopo l’annuncio fatto, Fabrizio Corona “è stato convocato in questura” a Milano “come persona informata dei fatti”, dopo che “la procura di Torino ha delegato la polizia di sentirlo come testimone” sul caso Fagioli. Lo ha annunciato il legale del fotografo, l’avvocato Ivano Chiesa, dopo la storia su Instagram del suo assistito. Oggi Corona, sempre sui social, ha fatto altri nomi che sarebbero legati alla vicenda scommesse. “Gli agenti sono venuti molto gentilmente e lo hanno convocato come testimone. In questo momento sta rendendo una deposizione”, ha precisato.
Agenti a Coverciano per Zaniolo e Tonali
I due, dopo le nuove ‘bombe’ sganciate dall’ex agente fotografico oggi anche davanti agli investigatori, mentre erano in campo per allenarsi con la Nazionale a Coverciano hanno ricevuto la visita della Polizia che, prima di ascoltarli, ha consegnato loro atti di indagine. Dopo di che hanno lasciato il ritiro e sono rientrati a casa in quanto, è stato riferito, “non sono nella condizione di affrontare gli impegni dei prossimi giorni”.
“La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano – si legge nella nota – A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club”. Tonali e Zaniolo sono stati dunque autorizzati a fare ritorno rispettivamente al Newcastle e all’Aston Villa. E dire che nel pomeriggio Francesco Acerbi rispondendo a una domanda su Fagioli aveva assicurato che il gruppo era “molto sereno e concentrato sulle due partite. Saranno persone più in alto a fare il loro dovere da professionisti, non è compito mio giudicare”.