Il Commissario tecnico dell’Italia, nella conferenza stampa di presentazione del duplice impegno in vista delle qualificazioni europee, parla anche delle mancate convocazioni di qualche giocatore della Lazio
Sabato 14 e martedì 17 le sfide con Malta e Inghilterra sulla strada delle qualificazioni europee, e dal ritiro di Coverciano l’allenatore Luciano Spalletti fa il punto prima delle due sfide di qualificazione. L’Italia è spalle al muro e deve vincerle tutte per pensare di sperare ancora nella qualificazione diretta alla fase finale dell’Europeo del prossimo anno.
Dopo averne convocati ben cinque per le precedenti partite e aver consegnato la fascia da capitano a Ciro Immobile nella partita pareggiata contro la Macedonia del Nord, questa volta il commissario tecnico ha lasciato a casa, per scelta tecnica, sia Casale sia Romagnoli e per guai fisici Immobile, Provedel e Zaccagni.
Luciano Spalletti, alla vigilia del doppio impegno delle qualificazioni europee, ha provato a spiegare alcune scelte fatte in fase di convocazione dei giocatori, ma non ha rinunciato a rispondere anche all’allenatore della Lazio Maurizio Sarri, sul significato di indossare la maglia azzurra della Nazionale italiana per un calciatore. “Sarri lo stimo moltissimo, ha sentimento e amore per questo sport. Quando si ama questo sport si va più alla ricerca di cose nuove da tirar fuori su cui lavorare. Ha detto una cosa corretta quando ha detto: ‘Più me ne lascia a casa, più contento sono’. Anche io quando ero allenatore di club mi ritrovato sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio. Il commento è che noi non vogliamo rimandarli indietro peggiorati, ma migliorati. Poi però la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. L’Italia è lì al primo posto per importanza e tutti possono prendere cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore. Il mio tentativo è quello di andare a braccetto”.
Una risposta precisa anche se non polemica a un “sentimento” che oramai accomuna quasi tutte le tifoserie, che non vedono più di buon occhio i giocatori della propria squadra del cuore rispondere alle convocazioni delle varie nazionali, soprattutto quella dell’Italia. Spalletti ha chiarito anche la vicenda Immobile, che dopo aver indossato la fascia da capitano nelle ultime convocazioni questa volta è rimasto a casa. “Per Immobile c’è giunta una comunicazione dal medico della Lazio e c’è stato detto che c’era un problema di natura fisica, che non sapevano se avrebbe recuperato. Ho chiamato direttamente Martusciello e Sarri, mi hanno risposto con grande disponibilità, poi ho chiamato il calciatore e abbiamo tutti insieme contribuito alla conclusione che era meglio per il calciatore lasciarlo a riposo perché anche lui sentiva questa necessità. Poi ho visto che ieri non ha nemmeno giocato quindi c’è stata coerenza da parte di tutti”.
Il Commissario tecnico dell’Italia ha spiegato anche la mancata convocazione di Mattia Zaccagni. L’esterno della Lazio, lo scorso anno protagonista di un’annata strepitosa, risultando il miglior laterale d’attacco del campionato, è reduce da un inizio di stagione comunque positivo anche se con meno bonus spesi, un solo gol infatti nello score fino ad oggi dell’attaccante laziale. “Zaccagni l’ho lasciato a casa perché dopo la partita con l’Atalanta gli hanno fasciato la caviglia, ha un leggero gonfiore, ha detto Spalletti per chiarire la mancata convocazione . Mica potevo obbligarlo a partire con le stampelle mentre zoppica. La Lazio lo riguarda e poi senza fretta vediamo. Magari la Lazio non vuole che ci raggiunga, ma io sento anche lui e se lui sta bene e vuole venire lo portiamo, se invece è titubante resta a casa perché non vogliamo portare qui calciatori forzatamente.