Baroni, il messaggio dell’ex laziale gela i tifosi

Il nuovo tecnico non convince appieno i tifosi biancocelesti: ecco il parere di un grande ex, che ha vestito la maglia della Lazio dal 2014 al 2021

Marco Baroni è il nuovo tecnico della Lazio. L’ex allenatore di Lecce e Verona sta per iniziare la sua nuova avventura alla guida del club biancoceleste. Un nome che non ha scaldato l’ambiente e che non ha portato ottimismo nei tifosi. I sostenitori biancocelesti sono passati nel giro degli ultimi dodici mesi da Sarri a Tudor, fino a Baroni. Una scelta che scatenato le preoccupazioni dell’ambiente. “Capisco lo scetticismo, ma attenzione: ci sono tante cose di Marco Baroni che i tifosi sottovalutano. La società dovrà però stare attenta soprattutto ad una cosa, se non vuole commettere gli errori del passato”, ha dichiarato Marco Parolo ai microfoni di Notizie.com.

Il nuovo tecnico della Lazio Marco Baroni non accende l’entusiasmo dei tifosi – Roma.Cityrumors.it

L’ex centrocampista, che ha vestito la maglia della Lazio dal 2014 al 2021, vincendo due Supercoppe italiane e una Coppa Italia, parla dell’arrivo del nuovo tecnico e della reazione dell’ambiente all’ufficialità di Marco Baroni: “Quando si riparte da zero puoi partire con un progetto nuovo e andare in mille direzione: Baroni ha dimostrato di saper lavorare e di ottenere tanti risultati in squadre diverse e con obiettivi diversi. Nella sua carriera ha dimostrato di sapersi adattare a nuove situazioni, spesso complicate e di riuscire a ottenere degli ottimi risultati”.

I tifosi della Lazio sono scesi in piazza e sono molto preoccupati. Temono che il club abbia imboccato una strada che porta al ridimensionamento…
“Capisco che possa esserci un pò di scetticismo, un pò di negatività all’interno della tifoseria. Ho sentito diversi commenti negativi. Lavorare in un ambiente come la Lazio non è semplice: soprattutto dopo un anno difficile come quello che i tifosi si sono lasciati alle spalle. Mi rendo conto che magari possa esserci un pò di riluttanza nei confronti di Baroni. Però io devo dire una cosa:  mi fido di una persona come Marco Baroni, di un lavoratore come lui, che è reduce da stagioni importanti, in piazze difficili e che a me piace molto”.

Parolo: “Baroni è un ottimo allenatore, ma il club…”

Parolo è convinto che il tecnico abbia tutte le carte in tavola per riuscire a risollevare il club dopo un’ultima stagione negativa, che ha visto i biancocelesti passare dal secondo al settimo posto. “A me piace suo modo di lavorare, il suo riuscire a valorizzare il materiale che ha a disposizione. Basta parlare con i calciatori con i quali ha lavorato per avere un’idea del suo spessore umano. Dal punto di vista tecnico poi è uno che non è vincolato ad un solo modulo o ad un solo modo di giocare. Sa adattarsi alle situazione e agli uomini che ha a disposizione. Tutti elementi molto importanti. Comunque, so di dire una cosa scontata, ma la differenza la farà il mercato. I giocatori che Lotito e Fabiani gli metteranno a disposizione”.

Marco Parolo ha giocato con la maglia della Lazio dal 2014 al 2021 – Roma.Cityrumors.it- Ansa Foto

A proposito di mercato: la Lazio ha in mano Tchaouna e Dele Bashiro, mentre sta portando avanti le trattative per Noslin, Samardzic e Greenwood, considerato una sorta di sogno nel cassetto. “Il club non deve commettere un errore: non deve andare a prendere giocatori da altri campionati che ci metterebbero tanto, troppo tempo ad adattarsi e a capire cosa chiede loro il tecnico. Molto meglio fare riferimento ai calciatori italiani. Solo così puoi colmare quel gap che inevitabilmente si viene a creare quando cambi un allenatore”. Parolo prende ad esempio la stagione 2013-14, quella in cui arrivò nella capitale. “L’estate del 2014, quando il club chiamò Pioli per sostituire Reja e iniziò un nuovo ciclo, comprò il sottoscritto dal Parma e Dusan Basta dall’Udinese. Io e Dusan ci mettemmo pochissimo a capire dove stavamo: avevamo l’esperienza giusta per costruire in da subito con il mister un nuovo percorso. Altri, che arrivavano da altri campionati e da altre realtà, fecero più fatica. Ho visto che la Lazio sta seguendo gente come Tchaouna, Noslin, Samardzic: mi sembra una buona strada”.

Nei corsi e ricorsi storici che accompagnano il club, molti identificano questa situazione a quella che si è vissuta l’estate del 2016, quando la Lazio sembrava essere destinata a Bielsa, ma che poi (dopo il naufragio della trattativa con il tecnico argentino) vide il ritorno di Simone Inzaghi. Quest’anno Tudor ha lasciato il club per motivazioni simile a quelle che portarono a Bielsa a rifiutare la panchina della Lazio (visioni diametralmente opposte sul mercato e la gestione della squadra) e il club ha dirottato tutto su Baroni. “Non vedo similitudini”, conferma Parolo, che ha vissuto in prima persona quei momenti. “Inzaghi aveva la forza di conoscere alla perfezione l’ambiente, ed è stata la sua grande forza nei suoi cinque anni alla  guida della Lazio. Inzaghi conosceva ogni angolo dello spogliatoio, tutte le persone che lavoravano dentro e fuori Formello. Sapeva come prendere ed affrontare ogni persona. In più sape va gestire i rapporti con il presidente e il direttore sportivo come nessun’altro. Era senz’altro un plus che gli ha permesso di raggiungere i traguardi che ha raggiunto alla guida del club. La situazione per me è completamente diversa: anche perchè Baroni non è un tecnico giovane ed emergente”.

Il nuovo allenatore della Lazio Marco Baroni – Roma.Cityrumors.it

Parolo, il consiglio a Baroni: “Non deve commettere un errore”

Parolo resta convinto che Baroni possa fare bene nella capitale, ma allo stesso tempo si sente di regalargli un consiglio prezioso: “Non deve commettere l’errore di portare le sue convinzioni, maturate in contesti diversi, nel mondo Lazio: che è un mondo a parte”. La situazione attuale non è quindi paragonabile ad altre vissute nel recente passato? Parolo torna ancora all’estate del 2014, quando iniziò la sua avventura nella capitale. 
“Vedo molte più similitudini con l’anno in cui arrivò Pioli. Pioli come Baroni era reduce da esperienze diverse e a Roma ha trovato il primo ambiente con ambizioni più alte. E ha saputo fare molto bene. Inzaghi invece era il classico allenatore giovane, in rampa di lancio, che voleva emergere. Ma dalla sua ha avuto la capacità di sfruttare la sua enorme conoscenza di tutto il mondo Lazio, che ha saputo gestire alla grande e che gli ha permesso di fare cinque anni quasi sempre ad alti livelli ed aprire e chiudere un progetto vincente”.

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