Le vittorie che arrivano all’ultimo secondo sono sicuramente le più belle, ma quella di oggi contro la Fiorentina ha anche un’ importanza capitale per la classifica della Lazio. Il quarto posto ora dista soltanto due punti.
Una partita difficile, contro un avversario forte e in grado di mettere in difficoltà molte squadre più attrezzate. La partenza ad handicap della squadra biancoceleste in questa stagione la pone nelle condizioni di non poter più sbagliare e di vincere questi scontri diretti. Oggi, anche all’ultimo tuffo e su calcio di rigore, è arrivata la terza vittoria consecutiva in campionato e dopo Atalanta e Sassuolo fuori casa, anche la Fiorentina ha alzato bandiera bianca.

Tutti i giocatori della Lazio intervistati nel dopo partita hanno sottolineato la grande importanza di una vittoria arrivata così. Sofferenza, ma anche consapevolezza che prima o poi il gol vittoria potesse arrivare. Troppi i gol sbagliati soprattutto nel secondo tempo, ma poi per fortuna un fallo di mano di Milenkovic ha regalato a Ciro Immobile il rigore della vittoria.
Le parole di Danilo Cataldi ai microfoni di DAZN: “Io non riesco a vivere la partita da seduto in panchina, sto sempre in piedi. Mi alzo e cerco di aiutare per quanto è possibile. Il rigore l’ho vissuto bene perché Ciro mi da tanta fiducia, è un rigore che gli lascio sempre tranquillamente. Ero lì perché ultimamente fanno lo scavino al dischetto e io vado fuori di testa, avevo paura che qualcuno potesse andare lì vicino a fare la buchetta“.

Nicolò Rovella si è guadagnato sul campo i galloni di titolari, infatti Sarri lo sta utilizzando sempre più spesso come regista nel centrocampo a tre della Lazio.
“È una vittoria importantissima arrivata nel finale con una diretta concorrente. Ci serviva molto. Le troppe ammonizioni sono sicuramente una cosa che devo migliorare. Ne risente la mia prestazione. Avere il media o ammonito nel calcio di oggi è un rischio. Sono stato accolto bene. Mi sono integrato e tutti i compagni mi vogliono bene. Sento fiducia e cerco di ripagarla ogni volta che entro in campo. Conoscono bene come vuole che giochi il mediano di Sarri e quindi lo limitano. Devo trovare più spazi, in allenamento provo a farlo. Gli avversari sono stati bravi e non posso controllarlo. Esordire in Champions League credo sia una cosa incredibile. La Champions è il sogno di ogni bambino. Farlo è stato un grande onore, ma la prestazione è stata di basso livello”.