Mangiare gratis al ristorante in modo legale: ecco come si fa non pagare il conto (anche se è alto)

Più che un trucco si tratta di un patto tra cliente e ristoratore che non viene rispettato: in questi casi non si è tenuti a pagare.

Quante volte si sarà sentita la frase “il cliente ha sempre ragione”, ma sarà davvero così? Ovviamente questo detto deriva dal fatto che chi ristora presso un determinato locale, deve essere soddisfatto nelle proprie esigenze, purché queste siano legittime. Quando si va a mangiare in un ristorante, è come se si stringesse un patto con il ristoratore, che prevede uno scambio equo da entrambe le parti: un buon servizio per un compenso di denaro.

Ristorante servizio
Ristorante: in queli casi è possibile non pagare il conto – roma.cityrumors.it

Questa situazione può mettere indubbiamente alle strette i ristoratori, ma in alcuni casi funge da vera e propria difesa per i consumatori. Secondo la legge italiana infatti, vi sono alcuni casi specifici in cui il cliente non è tenuto a pagare il conto al ristorante.

Il cliente in questi casi può non pagare il conto al ristorante

Poco fa abbiamo citato una sorta di contratto, perché di questo si parla. Nel momento in cui ristoratore e cliente hanno un contatto nel locale, entrambe le parti devono adempiere i propri doveri: la somministrazione di un servizio in cambio di un compenso di denaro.

Cassa ristorante, pagare il conto
In quali casi il cliente è tenuto a non pagare il conto in un ristorante – roma.cityrumors.it

L’articolo 180 in primis, obbliga ogni esercente ad esporre all’interno del proprio locale un menù comprensivo di prezzi e del costo del coperto. Oltre a questo, il cliente può decidere di non saldare il conto in caso di frode e anche nel momento in cui, il ristoratore si rifiuti di accettare il POS. Ognuno di questi casi ha una ragione ben precisa.

In primo luogo, è obbligatorio esporre il menù comprensivo di prezzi. Non importa che questo sia cartaceo, elettronico o scritto su una lavagna; l’importante è che contenga le informazioni corrette su ingredienti e prezzo. Qualora il prezzo non sia presente, o ancor peggio, sia diverso da quello presentato alla cassa, il cliente è tenuto a non versare il conto. Inoltre, i ristoratori stessi rischiano una sanzione di 308 €.

Altra problematica, ma non meno importante: esistono casi in cui il ristoratore commette una vera e propria frode in commercio, portando un piatto diverso da quello esposto sul menù e richiesto dal cliente. Se al posto di un’aragosta, nel nostro piatto ci trovassimo un astice, è chiaro che si tratti di frode, visto che il prezzo tra i due prodotti è ben differente. In aggiunta, ci sono gravi casi in cui, il cliente per esempio si trova un insetto sul piatto: in caso di scarsa igiene del locale, si è tenuti ad alzarsi ed andarsene.

Infine, il POS: visto il ritorno dell’obbligo di accettare il pagamento elettronico, nessun ristoratore è tenuto a rifiutarsi di saldare il conto con la carta. Se questo per caso non funzionasse, o qualora il ristoratore stesso si opponesse, il cliente ha tutto il diritto di andarsene senza pagare il conto. In questo caso, il ristoratore non potrà in alcun modo trattenere nessuno dei commensali, altrimenti rischia di essere denunciato per sequestro di persona. In questi casi però, il cliente dovrà tornare a pagare il proprio conto al ristoratore, sempre che non siano avvenute altre problematiche.

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