Trama: “Nella primavera del 1950, la contrada Marzo di San Felice Maggiore dà i natali a due bambine: Michela, riservata, taciturna, solitaria, e Annamaria, solare, allegra, amichevole con tutti e piena di vita. Nonostante le loro differenze caratteriali, le due bimbe diventano grandi amiche e condividono ogni momento importante della vita: i giochi, la scuola, la famiglia, le amicizie. Fino al giorno in cui Michela sparisce. Annamaria la cerca ovunque, in paese, nel bosco. Nessuno sa dove sia finita o cosa le sia successo. Anche Diana, la strega che vive nella baracca vicino al torrente, si rifiuta di dirle la verità. E sono proprio le parole di quest’ultima a farle capire che, almeno per il momento, non avrà alcuna possibilità di ritrovare la sua amica”.
Come può una persona sparire nel nulla?
Questa è la domanda che accompagna Annamaria da quando la sua migliore amica Michela è sparita. Già dalla prima pagina si entra in una storia che ti travolge, inizialmente piena di interrogativi perché Michela è scappata? Cosa le è successo? Cosa l’ha spinta a questo? Mano a mano che la lettura scorre i primi nodi iniziano ad essere sciolti. Personalmente ho amato il personaggio di Diana la “strega” che vive lì vicino, in realtà è una donna che è a disposizione del prossimo e ha fatto tanto per Michela e suo padre. Ho amato la penna di Roberta è riuscita ad affascinarmi con la sua scrittura che cattura il lettore, ho davvero fatto fatica a staccarmi dal libro durante la lettura. Nonostante ci siano molti sbalzi temporali (particolare che io solitamente non apprezzo nei libri) il libro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a chi ama leggere quei libri con un pizzico di mistero. Il libro ti lascia un messaggio, a mio avviso bellissimo, l’amicizia vera dura per sempre, non ci sono disguidi, litigi o incomprensioni che possono recidere un legame così forte.
Io ringrazio moltissimo Roberta Marcaccio per avermi regalato la copia.
Noi ci sentamo la settimana prossima con una nuova recensione.