Non siamo spiati solo dallo smartphone: tutti i dispositivi (inimmaginabili) che ci ascoltano senza che ce ne accorgiamo

Che lo smartphone ci spii è un sospetto che hanno in molti. Ci sono però tanti altri dispositivi che ci ascoltano senza che ce ne accorgiamo. 

Le case diventano sempre più smart, accessoriate dai dispositivi più disparati che permettono di semplificare la vita: smartphone e smart TV, assistenti virtuali e chi più ne, più ne metta. 

Veniamo spiati non solo dallo smartphone
Domotica, i dispositivi che ci spiano – Roma.cityrumors.it

Da un lato sono tanti i pro della tecnologia a servizio dell’uomo ed effettivamente migliora la vita. Dall’altra si sono sollevati diversi dubbi in merito alla sicurezza e alla privacy nell’utilizzare non solo smartphone ma anche altri dispositivi (inimmaginabili).

I dispositivi (inimmaginabili) che ci spiano

La domotica e la tecnologia che si usano in casa possono, tanto quanto uno smartphone, invadere la privacy della casa e della famiglia. Questi strumenti sono di solito dotati di telecamere, microfoni e altri modi per rilevare ciò che accade negli ambienti domestici. Ci si può quindi fidare?

Dispositivi: lo studio sui dispositivi Internet of Things (IoT) nelle case smart
Lo studio sui dispositivi Internet of Things (IoT) nelle case smart evidenzia delle criticità nella sicurezza e nella privacy degli utenti – romacityrumors.it

Un team internazionale di ricercatori, guidato da IMDEA Networks e Northeastern University, ha svelato risultati rivoluzionari sulla sicurezza e le sfide alla privacy poste dall’utilizzo sempre più massiccio di dispositivi Internet of Things (IoT) e tecnicamente complessi nelle case smart. È inquietante (ma bisogna saperlo) che questi strumenti tecnologici e smart consentono a quasi tutte le aziende di sapere quali dispositivi siano presenti in casa, quando si è in casa e dove si trova la propria casa. 

David Choffnes, professore associato di informatica e direttore esecutivo del Cybersecurity and Privacy Institute della Northeastern University, ha dichiarato che tutto questo non viene reso noto ai consumatori che quindi hanno bisogno di maggiori e migliori protezioni in casa. Lo studio di ricerca intitolato “In the Room Where It Happens: Characterizing Local Communication and Threats in Smart Homes”, approfondisce la complessità delle interazioni di rete locale tra 93 dispositivi IoT e app mobili, rivelando una serie di problemi di sicurezza e privacy.

Molti utenti ritengono sicure le reti locali ma lo studio mette in luce delle minacce associate all’esposizione involontaria di dati sensibili da parte di dispositivi IoT all’interno di reti locali. Queste minacce che includono l’esposizione di nomi di dispositivi univoci, UUID e persino dati di geolocalizzazione domestica, che possono essere raccolti dalle aziende che accederanno dunque a dati protetti come le posizioni delle famiglie. In definitiva i dispositivi IoT non sono sufficientemente protetti ed espongono informazioni sensibili sulla casa e sull’uso che si fa dei dispositivi.

Il consumatore può proteggersi in diversi modi, ad esempio cambiando spesso le password e non utilizzando mai le stesse per i vari dispositivi. Inoltre è importante aggiornare regolarmente il firmware e mantenere i dispositivi aggiornati. Prima di utilizzare la domotica, leggere attentamente le politiche sulla privacy per capire come vengono gestiti i dati degli utenti e costantemente monitorare eventuali attività sospette sulla rete domestica. Infine disattivare le funzioni che non servono e non si utilizzano.

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