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Cresce in Italia la casa intelligente, quell’universo di oggetti connessi, dagli altoparlanti al frigo alla lavatrice, che possono essere comandati da un’app o dalla voce. Il mercato ha raggiunto un valore di 380 milioni di euro nel 2018 (+52% sull’anno precedente), con il 41% degli italiani che hanno almeno un oggetto ‘smart’. Le soluzioni di sicurezza sono in prima posizione, al secondo gli ‘smart speaker’. Ma il 51% è preoccupato per i rischi legati alla privacy e ai cyber attacchi . E’ il quadro tracciato da una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.
“Il mercato cresce ad un ritmo molto elevato trainato dallo sbarco in Italia degli smart home speaker che hanno trascinato le vendite di tutto il comparto”, spiega Angela Tumino, co-direttore dell’Osservatorio. L’Italia, inoltre è tra i primi paesi europei per tasso di crescita del mercato, ma come valore è superiore soltanto alla Spagna (300 milioni di euro, +59%); mentre è ancora ampio il divario con Germania (1,8 miliardi, +39%), Regno Unito (1,7 miliardi, +39%) e Francia (800 milioni, +47%). Per l’Osservatorio, infine, un ruolo importante continua ad essere giocato dalle startup che sviluppano soluzioni di “casa connessa”: si moltiplicano le collaborazioni con i grandi attori internazionali e continuano a crescere i finanziamenti erogati dagli investitori istituzionali. Sono 141 le nuove imprese censite a livello internazionale, di cui 102 finanziate, per un totale di 1,5 miliardi di dollari di investimenti raccolti.