Più di 20000 email e password sono state rese pubbliche dal gruppo di attivisti del web. Tutto questo per protestare contro l’alternanza scuola lavoro e contro le parole utilizzate dalla minsitra Fedeli durante recenti conferenze stampa!”.
Con questi dati, ogni alunno potrebbe modificare con estrema facilità i registri online così da migliorare il proprio rendimento.
Resta di fatto che un ente pubblico come il ministero ha mostrato di avere delle debolezze informatiche che in una scuola 3.0 non devono esistere.