Non tutti conoscono questo angolo nascosto della città, è forse uno dei più affascinanti e misteriosi che si possano visitare
Si tratta indubbiamente di un luogo suggestivo e affascinante della Roma antica, siamo nel cuore di un’incantevole valle, solcata nel mezzo dal fiume Almone. Tra gli scorci meravigliosi del Parco regionale impossibile non citare le emozioni che regala il ninfeo. All’interno del sito si incontrano la storia, la leggenda e la natura; se si è in visita nella Capitale è d’obbligo organizzare una visita – anche perché si può fare tranquillamente in giornata.
Sia il ninfeo che le gli edifici che lo circondano risalgono con ogni probabilità al II secolo d.C., indizio che permette la datazione è l’utilizzo del laterizio utilizzato per costruirli. Il racconto storiografico, come spesso accade nella Città Eterna, si fonde con il mito, in particolare con quello di Egeria, che era una delle ninfe Camene ovvero le cantanti, le vaticinatrici, delle sorgenti; era in diretto contatto con il re Numa Pompilio, del quale divenne prima amante e consigliera, poi moglie.
L’affascinante ninfeo di Egeria, rimanere stregati alle porte di Roma è possibile!
La leggenda narra che la moglie del secondo re di Roma Numa Pompilio, Egeria, una delle ninfe Camene, dopo la sua morte venne trasformata da Diana in una fonte, poi divenuta luogo sacro. Dove si trova? Secondo la tradizione si tratterebbe di quella presente a Porta Capena e il ninfeo quello del complesso rinvenuto nel Parco regionale dell’Appia antica – dove la via Appia e la via Latina si incrociano – all’interno della splendida valle della Caffarella.
Inizialmente si trattava di una ‘semplice’ grotta naturale, poi convertita e modificata da Erode Attico, all’incirca nel II secolo d.C., che dopo aver ereditato la villa decise di ristrutturarla. In una piccola nicchia venne posta, per l’appunto, la statua di Egeria. Per tutto l’Ottocento il ninfeo è diventato una sorta di ‘attrazione’ per gli abitanti di Roma, dove passare giornate spensierate immersi nella natura, era noto ai più col nome latino Nymphaeum.
È visitabile ancora oggi ma non tutti ne sono a conoscenza e nelle guide viene citato fin troppo di rado. Dal centro della Capitale si può raggiungere in circa mezz’ora d’auto, tragitto che se percorso con i mezzi pubblici diventa di un’ora.