Primato (negativo) per la Roma-Lido: secondo la classifica Pendolaria 2017 che ogni anno Legambiente redige sulle peggiori tratte ferroviarie del Paese, la maglia nera spetta ancora una volta proprio alla linea che collega la Capitale con il suo litorale. Il rapporto dell’associazione si basa su dati come le proteste degli utenti e situazioni oggettive quali la tipologia del treni, la frequenza dei convogli e le condizioni delle stazioni. Seguono a stretto giro la Roma-Lido, la Circumvesuviana, terza la Reggio Calabria-Taranto.
FONDI DIROTTATI SU ALTA VELOCITA’
La Roma-Lido registra un afflusso giornaliero di 55mila tra studenti e lavoratori contro i circa 100mila stimati fino a pochi anni fa, con un calo del 45%. L’età media dei 23 convogli (erano 24 nel 2015) che la frequentano sfiora i 20 anni mentre le corse effettuate nell’anno 2016 sono state il 7,2% in meno rispetto a quelle programmate. “L’Italia – scrive Legambiente nel rapporto – ha bisogno di aumentare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in treno se vuole ridurre le emissioni di CO2 come previsto dall’Accordo di Parigi. Ma l’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale vede ancora una volta aumentare l’offerta di treni ad alta velocità e poche novità sul resto della rete”.
Le linee utilizzate quotidianamente da 3 milioni di pendolari, insomma, negli ultimi anni hanno visto ridursi costantemente i fondi, dirottati verso la redditizia alta velocità, usata soltanto da 170.000 utenti. Un dato questo che per Legambiente è il risultato della scarsità di risorse messe a disposizione per il servizio ferroviario regionale, diminuite del 29,5% rispetto al 2009.
PESSIMA QUALITA’
Da qui anche il duro attacco alla gestione della tratta romana: la Roma-Lido, commenta il presidente Roberto Scacchi, “si conferma per l’ennesimo anno la peggior tratta pendolare d’Italia, con treni perennemente fuori servizio, attese infinite e stazioni indecenti. Una continua odissea per chi la utilizza, e le persone cominciano tristemente ad abbandonarla, tornando anche all’auto privata, a discapito dell’ambiente e della qualità della vita”. Sempre il presidente di Legambiente punta il dito sulle altre linee ferroviarie della capitale: “Stessa situazione difficile – ha continuato – si vive ogni giorno sulle altre due tratte ferroviarie di Roma gestite da Atac, la Roma-Nord e il suo assurdo servizio tra Piazzale Flaminio e Viterbo pieno di difficoltà, ritardi e cancellazioni e la Termini-Centocelle così come sulle metropolitane romane, a certificare l’evidente disastro gestionale romano del trasporto su ferro. Al contrario sta migliorando il trasporto regionale del Lazio di Trenitalia, con nuovi treni per un servizio sul quale si vede negli ultimi anni una positiva inversione di tendenza”.
(GT)