Roma, la solidarietà che sconfigge le nuove crisi: torna l’evento “Un Pasto al Giorno”

I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi nel 1968, tornano nelle piazze di Roma il 17 e 18 settembre con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno” per mostrare come la solidarietà sia la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali. L’evento aggiunge all’opera di sensibilizzazione anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficoltà: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunità raccoglie attorno a sé quel sostegno che le permette di garantire ognianno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà che accoglie nelle sue Case, mense e realtà di aiuto.

L’impegno di Apg23 prosegue anche nel Lazio da oltre 50 anni, attraverso l’opera di numerose realtà, tra Case Famiglia, Case di accoglienza e Centri di aggregazione. Sono tantissime le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita. E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente anche qui, sono i numeri. Basti pensare che nel Lazio la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie, con un’incidenza che dal 5,7% del 2020 è salita nel 2021 al 6,7% (dati Istat).

Il tasso di povertà assoluta in Italia si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con le nuove difficoltà e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le giornate. Se c’è una lezione che la storia ci insegna, è quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarietà e sul senso di comunità. Valori che la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi
giorni del conflitto.

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