Ridaje, l’impresa sociale che cura il verde capitolino togliendo dalla strada gli homeless

Ridaje, l’impresa romana inclusiva che scuote gli homeless a ripartire e  a reintegrarsi nella società che li ha scartati, reinventandosi come giardinieri a favore del bene comune, per ridonare decoro alle tante aree verdi abbandonate della capitale.

Per gli oltre 22mila senzatetto (dati Istat 2021) all’ombra del Cupolone c’è una mano tesa da un’impresa inclusiva:  Ridaje, con l’opportunità di ricominciar daccapo, grazie ad un percorso di formazione professionale e ad un impiego, per uscire dall’emarginazione sociale e dall’assistenzialismo di una coperta e un pasto caldo.

Si tratta di un’impresa sociale che dal 2019 reintegra i senza fissa dimora della capitale, trasformandoli in giardinieri urbani per riqualificare aree verdi pubbliche in stato di degrado ed abbandono.

Un binomio vincente, che associa il recupero ambientale al reinserimento nella società chi ne è rimasto ai margini.

L'impresa sociale che trasforma gli homeless in giardinieri e recupera le aree verdi abbandonate della capitale
I giardinieri di Ridaje sono ex senza fissa dimora che curano le aree verdi adottate da aziende e cittadini- Roma.CityRumors.it

 

A Roma il 34% dei senza casa vive in strada da oltre cinque anni, principalmente a causa della difficoltà a trovare un lavoro. Al tempo stesso, ci sono 44 milioni di metri quadrati di aree verdi pubbliche, di cui si prendono cura solo 164 giardinieri, per cui oltre il 90% non riceve adeguata manutenzione continua.

“Dal 2014 l’amministrazione capitolina consente l’adozione di aree verdi comunali con l’impegno di curarle secondo precisi standard e finora sono state adottate solo novantacinque aree, per un totale di 97 ettari: c’è ancora tanto da fare.”, si legge sul sito della società.

Ecco allora la mission di “Ridaje”: dare una seconda occasione ai clochard che hanno perso tutto, a partire dalla dignità personale, inserendoli in attività di recupero del verde urbano e di realizzazione e gestione di aree verdi private.

Il lavoro toglie le persone dalla strada

Tutto nasce da un’intuizione di Lorenzo Di Ciaccio, ingegnere romano d’adozione, che ha svolto volontariato in un dormitorio alla stazione Termini per 12 anni: “La cosa che mi rendeva triste era vedere ogni anno le stesse persone, la prova che un pasto caldo e un tetto non tolgono le persone dalla strada.”.

Ex senzatetto curano il verde di Roma
Da clochard a giardinieri al servizio del verde capitolino-RomaCityrumors.it

 

Lorenzo e Luca Mongelli, sospinti dall’amore per Roma e dal desiderio di fare qualcosa per migliorarla, fondano così nel 2019 la start up “Ridaje”, insieme ad un gruppo di 19 soci coordinati da un team di professionisti con una forte esperienza dell’imprenditorialità sociale.

“Amiamo Roma e abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto per affrontare due importanti problemi sociali – scrivono sul sito di www.ridaje.com – utilizzando lo strumento dell’imprenditoria sociale. Ambiente naturale e sociale sono strettamente legati e il benessere dell’umanità dipende da quello della Terra, non dobbiamo dimenticarlo.”.

“Ridaje”, un nome che è tutto un programma. “è una seconda chance alla Romana – spiega Lorenzo – Daje è la parola che un romano usa per incoraggiare e nel nostro caso di daje ce ne vogliono due.  Con Ridaje abbiamo formato 50 persone di cui otto lavorano attualmente con noi, mentre altre otto si sono reintegrate trovando un altro lavoro in seguito all’esperienza avuta con noi. Delle persone rimanenti che hanno svolto i corsi di formazione, alcuni sono in lista di attesa, man mano che abbiamo bisogno di personale attingiamo dalla lista. Purtroppo qualcuno è ritornato in strada o ha preferito restare con il reddito di cittadinanza. Gestiamo 17 aree verdi per un totale di 50.000 mq. Tra i progetti più importanti abbiamo il parco Donatella Colasanti a San paolo, che è stato completamente riqualificato con nuovi giochi e arredi urbani.”.

La start up sociale in 4 anni di attività ha realizzato progetti di riqualificazione e manutenzione urbana per un valore di 115.000 euro, grazie al supporto di aziende private. Attraverso il proprio portale di equity crowdfunding ha raccolto 25.000 euro.

Chiunque, dalle aziende alle associazioni, ai cittadini, può adottare adottare spazi verdi in stato di degrado, scegliendo un progetto e partecipandone al finanziamento, mentre la start up, grazie ai suoi giardinieri ex senzatetto, li riqualifica e li mantiene curati.

Ridaje ha vinto nel 2022 la Challenge Open Innovation di FS Italiane Tutte le strade partono da Roma, realizzata in collaborazione con LVenture Group, la scuola di Eni per l’impresa Joule, Binario 95 e Consorzio Elis. Presto questo modello di business solidale verrà esportato anche a Torino.

Un lavoro ed una stanza in affitto calmierato

Il primo passo per togliere gli homeless dalla strada è offrir loro un luogo sicuro in cui poter stare lontano dalle minacce della strada, che li ha portati all’alienazione sociale e psicologica,

Ridaje,la start up inclusiva che reintegra i senzatetto attraverso un lavoro da giardiniere, per pagarsi un affitto calmierato. – Roma.Citurumors.it

“Noi diamo supporto e garanzie per permettere loro di sostenere un affitto, che è calmierato sul loro stipendio“. Ai “ridajers” viene data una stanza in un appartamento dedicato solo a loro, che devono condividere. Questo è il primo passo verso la riappropriazione della propria identità personale, con i connessi vantaggi di natura giuridico-sociale: i ridajers a differenza degli homeless hanno un domicilio stabile per i loro documenti e non devono più indicare l’indirizzo fittizio “via Modesta Valenti” come prima.

Lo step successivo consiste nel poter ricevere una formazione personale per l’acquisizione di competenze lavorative in linea con la mission dell’impresa sociale. A questo punto i ridajers ritrovano una propria identità anche professionale e sociale che li porta al riscatto personale.

In questo percorso personale ricevono inoltre anche supporto psicologico,   ed  un PSP, Piano di Sviluppo della Persona, che ne inquadra debolezze e mancanze, delineandone le attitudini lavorative a partire da un quadro psicologico con relativo accompagnamento professionale e medico.

 

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