Mercoledì sera i primi sintomi, febbre alta e affanno, poi il ricovero in infermeria del carcere femminile di Rebibbia. La detenuta aveva altri problemi dovuti ad una patologia specifica, ma visto che due medici positivi erano entrati nella struttura nei giorni precedenti, la donna è stata trasferita allo Spallanzani per le verifiche.
Il primo tampone a cui la detenuta è stata sottoposta ieri al suo arrivo in ospedale è risultato positivo. Non è escluso che a Rebibbia possa esserci un focolaio di Covid-19.
D’Amato conferma il caso della prima detenuta:
“La paziente è ricoverata allo Spallanzani e si sta procedendo a tamponare i contatti stretti sia tra gli operatori sia tra coloro che momentaneamente per vicende di giustizia sono ospiti della struttura penitenziaria, in accordo con l’amministrazione del carcere”.
Le condizioni della donna, italiana di 35 anni, in carcere per aver violato gli arresti domiciliari, sono stazionarie e non destano preoccupazioni.