Piazza Manila, raduno ultras: fermato Franchino, erede di Diabolik

Franco Costantino, detto Franchino, è stato fermato dalla polizia a seguito degli scontri avvenuti in piazza Manila domenica scorsa.

L’ultimo capo ultras degli Irriducibili, lo storico gruppo di tifosi della Lazio, ha voluto organizzare un raduno dei tifosi laziali della curva nord. Nato e cresciuto in curva Nord all’ombra di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, lo storico ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto in un agguato nel Parco degli Acquedotti, Costantino, 48 anni, si trovava in piazza Manila domenica sera come tante altre persone.

Intorno alle 20:00 si era formato un vero e proprio assembramento, ancora non consentito dalle norme vigenti. Gli agenti di polizia sono intervenuti per identificare alcuni dei ragazzi, ma Franchino si è subito fatto avanti. Volano gli insulti e poi si passa alle spinte, con altri componenti del gruppo che vanno in suo soccorso. I poliziotti sono costretti a chiamare i rinforzi e vengono aggrediti dagli ultras con calci e pugni. Il loro leader si fa avanti sfilandosi la cinta:
“Vie qua te sfonno … Non me fate paura”.

A quel punto un poliziotto estrae lo spray al peperoncino e colpisce Franchino sul volto, che cade a terra dolorante; nel frattempo un suo compagno corre in suo soccorso aggredendo l’agente e i due si danno alla fuga. La corsa dura poco, entrambi vengono fermati poco dopo.

Per il capo ultra e per il 38enne Simone Nastasi, giornalista molto conosciuto negli ambienti ultras per il suo libro Il Caso Speziale, la vicenda finisce nel peggiore dei modi: condanna con rito abbreviato a un anno per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

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