Il governo ha deciso di estendere un famoso bonus anche ad alcune categorie di precari che precedentemente erano escluse.
Negli ultimi anni, i diversi governi che si sono succeduti hanno istituito diverse misure di assistenza per i cittadini. Questi bonus, che vengono erogati una volta tantum a determinate categorie lavorative, hanno spesso aiutato le famiglie ad arrivare a fine mese con molta più tranquillità. Ora, un nuovo bonus da 500 euro è pronto per arrivare nelle tasche di alcuni lavoratori precari.
Infatti, se da una parte i livelli di occupazione nel mercato del lavoro italiano nell’ultimo anno sono saliti al 61,7%, dall’altra rimane il fatto che, secondo le rilevazioni ISTAT, i precari continuano ad essere circa 3 milioni (2.956.000) a settembre 2023. L’incertezza lavorativa rende difficile pianificare la propria vita e, per questo, il governo prevede di rilasciare questo particolare bonus ad alcuni di loro. O meglio, a una categoria molto precisa.
Un passo in avanti per colmare una grande discriminazione, quella dei precari
A ricevere i 500 euro di bonus saranno gli insegnanti precari di tutta Italia, grazie all’emanazione del Decreto – legge numero 69/2023, che estende la possibilità di ricevere la Carta del Docente anche a chi non è di ruolo. La Carta del Docente, introdotta nel 2015 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è stata una svolta significativa per il settore educativo. L’iniziativa è stata concepita per promuovere l’aggiornamento e la formazione dei docenti attraverso un bonus di 500 euro, rappresenta un tassello fondamentale per la crescita professionale degli insegnanti.
Il bonus consiste in un importo di 500 euro annui, spendibili fino al 31 agosto di ciascun anno scolastico. I docenti interessati devono registrarsi sulla piattaforma “cartadeldocente.istruzione.it” usando credenziali SPID di livello 2 o CIE. La registrazione per i nuovi beneficiari sarà aperta all’inizio di ogni anno scolastico.
Inizialmente, la Carta era destinata esclusivamente ai docenti a tempo indeterminato delle istituzioni scolastiche statali, inclusi quelli in formazione, nonché docenti nelle scuole all’estero e nelle scuole militari. Era invece inaccessibile per tutti gli insegnanti precari (cioè milioni di lavoratori ogni anno) e questa è stata considerata da più parti una grande fonte di discriminazione.
Recente il governo italiano ha finalmente deciso di estendere questo bonus anche ai docenti precari con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. Tuttavia, la FLC-CGIL ha sottolineato che questa misura, pur essendo un passo nella giusta direzione, rimane parziale e non include altri precari (quelli con supplenze inferiori all’intero anno scolastico) e altro personale della scuola.