Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla Capitale, definendola come il punto di partenza per il rilancio economico dell’intera Italia.
“È la Capitale del mio paese, io ne sono innamorato – ha esordito – Quando ero presidente di Assolombarda, quattro anni fa, quindi in tempi non sospetti, dicevo già che il futuro del Paese si giocava sulla ripresa di Roma. Che è un brand unico al mondo, è l’immagine dell’Italia ovunque. Quella dei prossimi anni è una partita fondamentale, perché Roma è essenziale per trainare anche il Mezzogiorno. Qui si gioca una partita per il futuro del paese. Se penso ai due grandi eventi dei prossimi anni, il Giubileo 2025 e il bimillenario della crocifissione di Cristo nel 2033, penso che tutto il mondo starà a guardarci”.
Ha aggiunto: “Dobbiamo pensare a grandi opere per Roma, dalla tramvia dal Vaticano a Termini al ponte autostradale in cui si blocca il traffico in entrata a Roma arrivando da Fiumicino. Sono opere che vanno cantierizzate subito per il 2025 utilizzando i fondi del Pnrr, perché sono finalizzate alla riuscita di eventi che hanno già dimostrato di produrre Pil non solo per Roma ma per tutta l’Italia. Ricordo che il Giubileo del 2000 ha creato quattro anni di crescita del Pil per l’intero Paese, perché ha portato 30 milioni di fedeli in 12-14 mesi, che non si sono fermati a Roma, ma hanno visitato le città d’arte: Firenze, Perugia, Venezia, Pompei; e poi sono andati in costiera amalfitana e altrove. Ecco perché devono essere creati circuiti attrattivi dei flussi turistici, ecco perché è importante creare una piattaforma per gestire questi flussi. Si tratta di eventi che raddoppiano la popolazione della Capitale per un anno intero. Serve una grande piattaforma digitale per gestire tutti questi servizi e le emergenze, che resti in eredità per la gestione delle necessità pubbliche per tutti i cittadini”.
“Qui si tratta di ripensare le città, – ha sottolineato – di ripensare le infrastrutture: i pellegrini non arriveranno solo all’aeroporto di Fiumicino, è impensabile che lo scalo possa gestire da solo un flusso così alto quindi bisogna pensare ad un sistema aeroportuale, in cui deve essere coinvolta anche Civitavecchia, con il porto marittimo. E ci vorrà l’alta velocità per collegare le città d’arte”.