Emanuela Orlandi: nuove ipotesi legate allo zio della ragazza

Dietro la scomparsa di Emanuela Orlandi, la ragazza 15enne sparita nel nulla 40 anni fa, ci sarebbe lo zio Mario Meneguzzi.

Nel servizio esclusivo del TG La7 andato in onda nell’edizione di ieri delle 20, l’uomo, oggi defunto, sarebbe legato direttamente all’episodio avvenuto come riportato da alcune lettere dell’epoca. La procura Vaticana ha infatti consegnato a quella di Roma una serie di scambi epistolari tra l’allora segretario di Stato Agostino Casaroli e un sacerdote in Colombia. Nel carteggio al sacerdote, confessore degli Orlandi per anni, venivano chieste informazioni riguardanti un episodio legato allo zio di Emanuela e sua sorella. Antonio Casaroli nello specifico avrebbe chiesto se Natalina, la sorella più grande di Emanuela, fosse stata molestata dallo zio Mario. E il sacerdote interpellato avrebbe risposto: “Sì, è vero, Natalina è stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confidò terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima”.

Chi indaga inoltre sarebbe rimasto molto colpito anche dalla somiglianza tra il volto di Mario Meneguzzi e l’identikit tracciato dal vigile e dal poliziotto che riferirono di aver visto, la sera della scomparsa, un uomo che parlava con Emanuela fuori dalla scuola di musica vicino al Senato. 

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