Disabile precipitato dal balcone: non c’era mandato di perquisizione

Secondo quanto riportato da Tgcom “non c’era nessun mandato di perquisizione da parte della procura di Roma in relazione al caso di Hasib Omerovic, il 36enne sordomuto caduto dalla finestra a Roma”

“È quanto emerge dai primi accertamenti delle forze dell’ordine. Chi indaga dovrà chiarire se si sia trattato di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti, che verranno sentiti dagli inquirenti.”

Su quanto avvenuto nell’appartamento ci sono due ricostruzioni diametralmente opposte.

Secondo la versione della sorella il 25 luglio il ragazzo affetto da una grave forma di sordità si trovava casa sua a Roma in via Gerolamo Aleandro. Insieme a lui la sorella minore, disabile anche lei, mentre i genitori e l’altra sorella erano fuori casa. In casa arrivano quattro agenti che “secondo quanto emerge dall’esposto presentato dai genitori, dopo aver chiesto all’uomo i documenti, quest’ultimo, impaurito, si sarebbe chiuso in una stanza. La situazione, a detta della giovane, “avrebbe preso una piega drammatica. Gli agenti avrebbero forzato la porta, avrebbero picchiato il ragazzo con il bastone. Inutile il tentativo di nascondersi dentro un’altra camera scappato in camera poichè gli agenti avrebbero rotto la porta, riempiendo di pugni e calci Hasib e prendendolo poi dai piedi e lo hanno buttato giù”.

Sempre secondo quanto riportato da Tgcom24 “nei giorni successivi un agente del commissariato avrebbe riferito informalmente ai familiari che Omerovic avrebbe infastidito molestandole alcune ragazze del quartiere, per cui gli agenti si sarebbero recati nella sua abitazione per chiedere l’esibizione dei documenti. Secondo il racconto dell’agente, Hasib sarebbe rimasto tranquillo ma mentre stavano andando via, avrebbero sentito alzare la tapparella della finestra della camera da dove si sarebbe buttato”.

fonte Tgcom24

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