Clan Spada, la maxi confisca: patrimonio da 18 milioni di euro

Sotto confisca il patrimonio del clan Spada: 18 milioni di euro che torneranno nelle casse dello Stato a seguito dell’operazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma.

E’ l’epilogo di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che è iniziata dopo le maxi-operazioni “Eclissi” e “Sub Urbe” che hanno decimato il gruppo criminale che spadroneggiava lungo il litorale romano, facendo finire prima in carcere e poi sotto processo decine di affiliati.

Gli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito il patrimonio accumulato in modo illegale nel corso degli anni dagli esponenti di spicco del clan: il boss Carmine Spada, detto Romoletto, Ottavio, Armando e Roberto Spada, un altro capoclan, già condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione per aggressione di stampo mafioso, per la testata in favore di telecamera data a un giornalista della Rai. Patrimonio congelato anche per Claudio Galatioto, fedelissimo del clan. Dalle indagini è emersa una palese incoerenza tra i redditi dichiarati dai protagonisti dell’inchiesta e il loro stile di vita lussuoso. Ad attirare l’attenzione degli inquirenti, soprattutto, gli investimenti a cinque zeri in numerose attività commerciali. Investimenti finanziati, in realtà, da profitti criminali: estorsioni, usura, traffico di sostanze stupefacenti.

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