Coronavirus, ancora tanti i cittadini in giro: un’auto su tre sulle strade romane

Il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori commenta il traffico certamente diminuito ma ancora troppo elevato per le strade di Roma.

“Siamo nelle settimane decisive, tutti dobbiamo essere rigorosi; in queste ore vediamo tante troppe auto in circolazione soprattutto nella Capitale. Non va bene”, così esprime il proprio dissenso sul comportamento dei cittadini; per lo più a girare sono mezzi privati e commerciali, di proprietà di residenti e non che si muovono per motivi di lavoro.

Il numero totale è paria a quasi un terzo del flusso in condizioni normali; da una parte gli esperti virologi che considerano il numero ancora troppo alto, dall’altra c’è chi non lo reputano necessario per mandare avanti i servizi essenziali della città.

Per la maggior parte in giro, come detto, ci sono persone costrette a usare la macchina per motivi di lavoro. Su oltre 700mila automobilisti, circa due terzi lo fa in questa chiave. Nei giorni scorsi la Camera di Commercio ha stimato che, guardando alle oltre 500 attività non chiuse dagli ultimi dpcm del governo, oltre 82mila dipendenti ogni giorno devono presentarsi in ufficio o in fabbrica. A questi vanno aggiunti almeno altri 100mila addetti alla logistica, che operando nel territorio o entrando dalla provincia o da altri parti di Italia, devono garantire i rifornimenti di beni primari alla Capitale come alimentari, carburanti o medici. Eppoi ci sono i medici, le forze dell’ordine, alcuni esercenti, gli addetti dei supermercati e l’esercito di comunali.

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