Baby gang, chiesti 7 anni ai genitori della banda che vandalizzava gli autobus

Non proprio due genitori modello il padre e la madre del 16enne a capo della baby gang con cui tirava sassi ai bus, devastava la scuola e rapinava negozi ed altri ragazzini. Nessuna punizione o rimprovero anzi, per quasi due anni hanno perseguitato, con minacce e pestaggi, tre ragazzi tra i 14 e i 16 anni che hanno collaborato con la giustizia, svelando l’identità del leader, appunto il figlio della coppia.

A Primavalle, è stata messa sotto inchiesta l’ intera famiglia, con il rischio di condanne multiple per intralcio alla giustizia, furto, lesioni, rapina, violenza privata e stalking.
Lo scopo era quello di far ritrattare i baby-collaboratori.

Ieri il pubblico ministero ha ricostruito la vicenda davanti al giudice per le indagini preliminari, chiedendo per il padre e la madre rispettivamente 7 anni e 4 mesi e 6 anni e 8 mesi di carcere, e per la figlia e il fidanzato di lei 6 anni, in quanto hanno collaborato con la coppia nei reati imputati.

“Certo che j’ho menato se devono imparà a sta zitti”, si vantava il padre. “Quando esco, li ammazzo per davvero, gli sparo. Sparo pure ai genitori”.

Il caso era scoppiato nell’inverno 2017 quando più bus dell’Atac vennero attaccati a colpi di sassi o di martello. Nelle strade una baby gang seminava il terrore. La polizia si infiltra nelle scuole e sui pullman di linea. Alla fine le telecamere svelano i volti della baby gang.

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