Albano: alle prime ore di questa mattina, il personale della Squadra Mobile e della Polizia ha dato esecuzione a tre provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri a carico di A.M di anni 57, P.R.R. di anni 32, rispettivamente madre e figlia e F.A. di anni 26, fidanzato di quest’ultima.
Gli investigatori, dopo una intensa indagine, hanno individuato i responsabili della brutale aggressione nei confronti di una giovane italiana, ritrovata dai soccorritori la mattina del 3 luglio, nella propria abitazione, in condizioni drammatiche.
La donna è stata trasportata e ricoverata, in codice rosso, all’Ospedale di Albano, dove le erano state riscontrate ferite e fratture in diverse parti del corpo che, come gli inquirenti avevano appurato, “erano state inferte in modo spietato e disumano in un crescendo di malvagità”.
La vittima presentava infatti segni di percosse, lividi ed ecchimosi, tagli da lama e bruciature in diverse ed estese parti del corpo, inferte con l’utilizzo di corpi contundenti e incandescenti.
L’incubo della donna è iniziato molti mesi fa, quando mamme e figlia indagate, approfittando della situazione di fragilità e vulnerabilità della vittima, hanno instaurato con lei una relazione di dipendenza psicologica e di sottomissione fisica e mentale, inducendola a prostituirsi a loro esclusivo vantaggio economico.
Il giovane 26enne, subentrato nella vicenda circa due mesi fa, ha poi determinato l’escalation di violenza, caratterizzata da un’incessante sofferenza, privazione ed umiliazione della vittima.