Si è svolta in Vaticano, dal 26 al 28 aprile, la IV Conferenza internazionale sulla Medicina Rigenerativa, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura sul tema: “Uniti per un’iniziativa di assistenza sanitaria globale”.
Papa Francesco si è detto molto soddisfatto del grande sforzo della ricerca scientifica volta alla scoperta e alla diffusione di nuove cure. “La scienza – ha sottolineato – è un mezzo potente per comprendere meglio sia la natura che ci circonda sia la salute umana”.
La ricerca e la tecnica potrebbero, però, non essere sufficienti a risolvere i problemi se non esistesse la responsabilità etica nei confronti dell’umanità e dell’ambiente in cui viviamo.
La Chiesa cattolica – ha ricordato il Pontefice – afferma che “non tutto ciò che è tecnicamente possibile o fattibile è per ciò stesso eticamente accettabile”.
Senza etica, la scienza potrebbe non rispettare il bene dell’umanità.
A questo proposito, Francesco ha citato il Beato Paolo VI, secondo il quale “la vera misura del progresso è quella che mira al bene di ogni uomo e di tutto l’uomo”.
“Se vogliamo preparare il futuro assicurando il bene di ogni persona umana, dobbiamo agire con una sensibilità tanto maggiore quanto più i mezzi a nostra disposizione diventano potenti”, ha ribadito il Pontefice
Quindi – ha aggiunto Francesco – “pensare il futuro significa intraprendere un itinerario segnato da un duplice movimento. Il primo, ancorato a una riflessione interdisciplinare aperta che coinvolga molteplici esperti e istituzioni e permetta uno scambio reciproco di conoscenze; il secondo, costituito dalle azioni concrete a favore di chi soffre”.
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