Sul proprio profilo Facebook, la sindaca Virginia Raggi ha preannunciato nei giorni scorsi l’attuazione del progetto di trasformazione della mobilità nel quartiere San Giovanni a partire da settembre.
Tre le principali modifiche: il traffico proveniente da piazzale Appio e diretto verso la tangenziale potrà percorrere solo via Taranto, che diventerà a senso unico; il flusso contrario potrà imboccare soltanto via La Spezia verso San Giovanni, anche questa strada ridotta a senso unico. Infine sarà chiusa al traffico viale Castrense, che oggi assorbe gran parte del traffico proveniente dalla tangenziale. Proprio la chiusura di questa strada, che comporterà anche la scomparsa di numerosi parcheggi oltre al riversarsi del traffico sulle vie adiacenti, vede sul piede di guerra molti residenti.
Il progetto, sostenuto soprattutto da Enrico Stefano, presidente della commissione Mobilità, è stato bocciato da molti cittadini della zona anche mettendo nero su bianco. Oltre alle petizioni, ci sono state delibere all’unanimità di diverse assemblee condominiali nel quartiere. Anche il Consiglio d’Istituto della scuola “Immacolata” ha votato all’unanimità una mozione contraria. Non sono mancate riunioni pubbliche molto partecipate dai cittadini che hanno espresso il proprio “No” all’iniziativa, promosse anche da partiti di opposizione. Il Comitato “Tuscolano-Villa Fiorelli”, per “pesare” i giudizi, ha organizzato un sondaggio nel quartiere, attraverso la somministrazione di questionari, da cui è emersa una schiacciante maggioranza – circa l’80% – di contrari al progetto. Parallelamente il Comitato di via La Spezia ha raccolto in un proprio blog (https://comitatovialaspezia.
Ma perché tutte queste critiche?
Un primo giudizio negativo riguarda la contraddittorietà del progetto, che pur presentato dagli ideatori come una panacea per l’ambiente, probabilmente peggiorerà molto le cose. Infatti, mentre i promotori sbandierano l’intenzione di ridurre il traffico, in realtà non si fa nulla per limitare i flussi di veicoli: il traffico proveniente dalla tangenziale, il principale serbatoio veicolare di tutta la zona, rimarrà lo stesso, cioè oltre 25mila veicoli al giorno. E la chiusura di viale Castrense, che ne assorbe almeno 1.500 all’ora, peggiorerebbe la situazione, facendo più che raddoppiare la pressione su via Nola e via La Spezia.
La trasformazione di via La Spezia in senso unico non accrescerà lo spazio riservato allo scorrimento dei veicoli in quanto una parte diventerà corsia per le due linee di bus (16 e 81), tra l’altro con passaggi molto rari, e un’altra sarà destinata a pista ciclabile, anche qui non certo frequentatissima. Per il grosso del traffico, insomma, rimarranno le solite due corsie. E saranno sacrificati molti parcheggi.
Viale Castrense chiusa dovrebbe diventare un giardino. Ma è un doppione di quello già esistente – e decisamente malridotto e mal frequentato – al di là delle Mura aureliane. Sarebbe più utile e meno dispendioso investire su quello. Tra l’altro. essendo quel tratto di viale Castrense molto chiuso e isolato, liberato dai veicoli rischia di diventare un posto pericoloso per tutti.
Non mancano fautori di dietrologia. C’è, ad esempio, chi sospetta che dietro questa chiusura ci sia altro, dal momento che in viale Castrense ci sono diversi edifici abbandonati da anni, tra cui l’ex motorizzazione, per i quali si parla di progetti commerciali faraonici e molto discutibili. Chiudere la strada previene sguardi indiscreti.