A Palazzo Merulana fino al 3 settembre la mostra “Tecnologie Urbane”, ispirata a Calvino

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino autore de “Le Citta’ invisibili”, arriva Tecnologie Urbane, una mostra a cura di Luca Ceresoli e Serenella Di Marco, con la produzione di CoopCulture.

“È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure”. Questa riflessione di Italo Calvino offre una delle possibili chiavi di interpretazione di “Tecnologie Urbane”, che Palazzo Merulana propone al suo pubblico fino a domenica 3 settembre 2023.

Il progetto espositivo non a caso arriva proprio nell’anno in cui si celebra il centenario della nascita di Calvino che, con le sue “Città invisibili”, ha tracciato una geografia del pensiero e dell’immaginazione non meno concreta di quella reale.

“In quest’ottica Palazzo Merulana, spazio rigenerato che nasce dalla ceneri dell’ufficio Igiene di Roma sino a diventare museo regionale, si configura proprio come il luogo ideale in cui innestare e innescare Tecnologie Urbane grazie alla sua storia e alla sua stessa natura, la cui vocazione, sin dall’apertura, è quella di farsi interprete e divulgatore delle pratiche artistiche contemporanee legate alla comunità e al territorio e di valorizzarne risorse e relazioni” spiegano i due curatori.

Ceresoli e Di Marco si interrogano, dunque, sulle relazioni tra lo sviluppo metropolitano e le tecnologie nel corso del tempo, attraverso le arti visive, portando avanti la loro indagine da 5 angoli visuale: la memoria; la street art; il punto di vista sociale; la tecnologia; l’ispirazione.

Un percorso multidisciplinare che si confronta con quante più voci possibili nel panorama della città, per restituirne una visione organica, materiale e immateriale insieme. Da artisti storici e presenti all’interno della collezione permanente, come Giorgio De Chirico e Franco Gentilini, ad artisti viventi che hanno esposto già a Palazzo Merulana, come Bruno
Aller; da street artists di calibro internazionale come Insane51, Invader e Krayon, influenzati dalle manipolazioni digitali, a Nuvola Project e la performer Francesca Fini, che lavorano con i big data e il metaverso; dal lavoro di Lorenzo Romito, dedicato ai migranti di seconda generazione, agli artisti partecipanti al progetto “Strada maestra” di Arci Solidarietà Onlus, sostenuto dall’8 per mille della Chiesa Valdese, in collaborazione con Binario95; da Tommy Nicoletti, artista della Fondazione Cervelli Ribelli, realtà impegnata per l’inclusione sociale e lavorativa di persone con neurodiversità, fino ad Antonia Ciampi, che manipola elementi di segnaletica stradale per diffondere messaggi universali.

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