“È meglio spegnere un incendio quando è piccolo o quando diventa grande?
Perchè con il Covid non si è agito ai primi sintomi?”
Queste alcune delle domande che l’UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà, si pone insieme all’avvocato Erich Grimaldi, che nel marzo del 2020 ha creato una rete di medici a livello nazionale che curavano e guarivano i pazienti direttamente nelle loro case, agendo immediatamente alla comparsa dei primi sintomi.
Questa prima azione aveva il concreto obiettivo di aiutare il maggior numero di persone possibile, soprattutto quelle che al momento si sentivano abbandonate dal Sistema Sanitario Nazionale.
Come diretta conseguenza del funzionamento e degli obiettivi di questa nuova rete, nel novembre del 2020 nasce il Comitato Cura Domiciliare Covid 19, che nei mesi successivi ha riscontrato un largo seguito in tutto il territorio nazionale italiano.
Per far conoscere i principi del Comitato e far sentire la voce dei medici, Grimaldi scese in piazza con numerosi interventi e conferenze, in cui i protagonisti erano proprio i medici ed i loro pazienti, tutti con esperienze dirette che riguardavano le cure contro il Covid e la loro efficacia.
“Curarsi a casa è possibile” hanno gridato gli ormai ex pazienti dal palco della Conferenza Nazionale del Comitato nel 2021. “Noi siamo la testimonianza” e ancora “Sono stata curata tempestivamente”.
Queste le voci delle persone salvate grazie all’uso precoce di antinfiammatori per combattere il Coronavirus, metodologia portata avanti sin dall’inizio dal Comitato, che allo stesso tempo veniva deriso e denigrato dalla Stampa nazionale.
Le stesse testate giornalistiche che nel 2022 hanno poi cambiato idea, riportando nei propri titoli i consigli medici e l’efficacia dell’uso dei Fans tanto disprezzati inizialmente.
“Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%” si leggeva nell’agosto 2022, portando alla luce la mancanza di ascolto da parte delle istituzioni di chi già da tempo urlava l’efficacia del loro utilizzo.
Persino la politica ha negato qualsiasi confronto al Comitato, anche quando in centinaia si sono ritrovati davanti al Ministero della Salute il 27 luglio del 2021, con l’avvocato Grimaldi pronto ad accogliere chiunque avesse deciso di dare spiegazioni su ciò che stava accadendo.
Unica figura politica scesa in piazza è stata l’attuale Premier Giorgia Meloni:
“Siete medici che hanno dimostrato sul campo che si può…impedire che le persone arrivino in terapia intensiva in ospedale” ha spiegato al fianco di Grimaldi.
“Non riesco a capire la ragione per la quale ci sia, da parte del Ministero della Salute,…un blocco che sembra ideologico” ha poi concluso la Meloni.
Da allora l’avvocato Erich Grimaldi ha intrapreso numerose azioni legali contro le linee ministeriali di cura domiciliare; diverse le ordinanze e le sentenze del Tar favorevoli al Comitato, riformate poi dal Consiglio di Stato “in palese conflitto di interessi”.
L’accusa di Grimaldi va dritta ad alcuni giudici che hanno incarichi al Ministero e che, sempre secondo l’avvocato, sarebbero pagati dal Governo per emettere quelle che sembrano vere e proprie sentenze politiche.
Difficile parlare di giustizia, dunque, per gli oltre 180mila morti; torna in ogni momento il pensiero alle vite che potevano essere salvate se solo si fosse dato ascolto a chi voleva davvero aiutare e con metodi concreti.
L’UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà e l’avvocato Grimaldi chiedono ancora oggi giustizia per le vittime ed i loro familiari, chiarendo che le loro battaglie legali non si fermeranno e spingeranno ancor più di prima per portare all’istituzione di una “vera” commissione di inchiesta che possa far luce su quanto accaduto in questi anni di buio profondo dettato dal Covid 19.