Vigile e moglie denunciati: manicure in ufficio alle colleghe del marito

L’illecito si è verificato in piena emergenza coronavirus, quando ancora non era permesso muoversi da casa senza un valido motivo. Eppure l’agente P.B.D.A. si è recato al lavoro con la moglie estetista, che si era resa disponibile per aiutare le colleghe del marito.

Il 6 e 7 aprile scorso, nel momento di massimo picco dell’epidemia, la donna ha fornito servizi estetici presso la sede del comando del Pics, il Nucleo di Pronto intervento del centro storico.
Da quanto emerge, le vigilesse avrebbero timbrato un’ora di permesso sul cartellino per dedicarsi alla propria cura, ma questo non ha risparmiato loro l’inchiesta disciplinare.

Stessa conclusione anche per l’agente, che è stato anche denunciato per i reati di epidemia colposa e peculato d’uso in relazione alla condotta sul luogo di lavoro. Sia lui che la moglie sono stati, inoltre, sanzionati per la violazione delle disposizioni del Governo in materia di libera circolazione, la donna anche per avere espletato un’attività vietata, se non l’esercizio abusivo della professione.
Le sanzioni vanno da un minimo di 400 euro ad un massimo di 3000.

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