Vaia dallo Spallanzani: “Molti asintomatici, bisogna stare attenti”

Il professor Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione attuale, soffermandosi sul bisogno di porre attenzione agli asintomatici.

“Contact tracing è la parola magica, tracciare, trattare, testare, il primo caposaldo è non abbassare la guardia, non uccidete la speranza che abbiamo a portata di mano di arrivare al di là del tunnel, continuiamo con mascherine, lavaggio mani, distanziamento. Cittadini e media hanno veicolato e attuato comportamenti e messaggi giusti, guai a scivolare in atteggiamenti inconsulti che ci possono far tornare indietro. Perché non siamo ancora fuori”.

Non siamo ancora fuori pericolo, dunque; si deve procedere con cautela continuando i controlli per scovare i nuovi casi nel territorio:
“Il secondo caposaldo è quello di andare a scovare il virus, la sua diffusività nella nostra area, i 300mila test sulla popolazione bersaglio ci servono per capire diffusibilità e diffusione reale perché secondo uno studio matematico statistico fatto dall’università di Oxford, il 40% delle infezioni sarebbe causato da persone sintomatiche, malate, contagiose e non attente a precauzioni che vanno dall’isolamento al ricovero; il 10% viene dal contatto con superfici contaminate, il 5% dagli asintomatici che va sommato a un 45% di presintomatici”.

Prosegue Vaia:
“I sintomi li conosciamo, i primi tre giorni siamo contagiosissimi, mentre le persone nella fase presintomatica hanno già il virus ma non i sintomi: sono la popolazione che va più attenzionata perché possibile fonte di contagio. Vanno tracciati, scovati. Veniamo da una sintesi felice tra operatori sanitari, cittadini, media, arriveremo ad affinare le terapie e a un vaccino, per fine anno la formula, il prossimo la diffusione. Oggi è importante continuare con la sieroprevalenza”.

Conclude infine sulle scuole:
“Scuole e trasporti sono fonte di attenzione. C’è bisogno di grandi investimenti degli organi di governo, si deve riaprire con le dovute attenzioni che vuol dire più aule, docenti e strumenti tecnologici”.

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