UCDL, richiesta urgente di chiarimenti con riferimento alle deroghe temporanee alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici ucraini

Ad inoltrarla è l’Unione politica UCDL, con il presidente Erich Grimaldi, in considerazione del fatto che “fino al 4 marzo 2023 sarà consentito l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale – presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private – una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione europea”.

Tra le richieste di chiarimento: “i sanitari ucraini andrebbero a sostituire i sanitari italiani sospesi, in quanto non vaccinati e addirittura i sanitari guariti e non reintegrati? I sanitari ucraini dovranno essere vaccinati per lavorare all’interno delle nostre strutture ospedaliere o dovranno essere sottoposti a tampone molecolare costante? I sanitari ucraini, laddove vaccinati con uno dei vaccini non riconosciuti in Italia o guariti dalla malattia, potranno lavorare o verranno obbligati ad ulteriore vaccinazione? Il Governo intende annullare, con un provvedimento ad hoc, i requisiti per svolgere, sul territorio nazionale, la professione di medico e/o infermiere, riconoscendo, senza alcuna istruttoria, ai fini dell’esercizio temporaneo in deroga, le abilitazioni, le lauree ed eventuali attestati ottenuti sul territorio ucraino o altrove?”.

Di seguito la lettera completa inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero della Salute.

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