Truffa al Papa, arrestato l’imprenditore molisano accusato di estorsione: faceva affari a Teramo

Dall’inchiesta vaticana che ha portato all’arresto del broker molisano Gianluigi Torzi per peculato, truffa, estorsione e auto riciclaggio, nell’ambito delle indagini sull’acquisto di un palazzo a Londra da parte della Santa Sede, sono emersi particolari che lo legano alla provincia abruzzese di Teramo.

Per quel che riguarda la Capitale, sembrerebbe che i collaboratori più stretti del Papa avrebbero portato fin dentro Santa Marta l’uomo che poi non avrebbe esitato a mettere a segno una vera e propria estorsione ai danni del Vaticano.
Secondo la procura vaticana, Torzi era entrato in contatto con la Segreteria di Stato per aiutarla a risolvere l’impasse della partecipazione al fondo Athena di Raffaele Mincione; partecipazione, secondo gli inquirenti, finanziata in parte con i soldi dell’Obolo di San Pietro, destinati ai poveri e costata alle casse di Oltretevere perdite per almeno 18 milioni. Il broker, però, si è ben presto trasformato, secondo gli investigatori, nell’uomo in grado di tenere in pugno la segreteria di Stato fino a consumare una estorsione di 15 milioni ai danni dei fondi del Papa. Torzi è attualmente detenuto in appositi locali presso la Caserma del Corpo della Gendarmeria.

Il broker molisano sarebbe stato coinvolto anche nell’acquisto della Tercas, banca di Teramo, da parte della Banca Popolare di Bari; secondo le inchieste odierne, l’operazione sarebbe servita per occultare perdite di oltre 270 milioni di euro.
La Banca pugliese, infatti, ha rilevato il controllo del gruppo Tercas-Caripe e nell’operazione pare rientrasse anche Gianluigi Torzi, che avrebbe cercato di coinvolgere la banca in una operazione da 30 milioni di euro su Malta con una triangolazione su Inghilterra e Lussemburgo.
Proprio Lussemburgo, infatti, ha presentato un conto di 51 milioni di euro alla Popolare di Bari.
Ad accreditare tali ipotesi, ci sarebbero alcune indiscrezioni che vedono Torzi soggiornare a Teramo in diverse occasioni per incontrare proprio i vertici della Popolare; inoltre, il broker sarebbe stato visto più volte nell’ultimo periodo nella provincia abruzzese, per affari riguardanti il rilevamento di un’azienda agricola.


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