Stuprata da quattro ragazzi in Sardegna: la denuncia di una 22enne romana

Una giovane romana che decide di trascorrere l’estate in Sardegna, lavorando come animatrice in un villaggio turistico. E, una sera, l’incubo: uno stupro di gruppo avvenuto in Sardegna, dopo una serata trascorsa in una discoteca in Costa Smeralda. Un passaggio in macchina, l’arrivo in spiaggia, poi la violenza. Una storia che ricorda quella che ha per protagonisti Ciro Grillo, figlio del garante del M5s, e tre suoi amici. Con una differenza fondamentale: in questo caso la procura di Tempio Pausania, la stessa che ha chiesto il rinvio a giudizio per il figlio del leader grillino, ha avanzato richiesta di archiviazione. Ora la vittima, che ha raccontato di essere stata abusata insieme a un’amica da quattro giovani, ha presentato, assistita dall’avvocato Giovanna Porcu, un’opposizione alla richiesta di archiviazione. La decisione del gip è prevista in settembre. Secondo il legale, «non è opportuno che fatti così gravi non vengano nemmeno valutati in dibattimento». Il difensore di tre dei quattro imputati, l’avvocato Cesare Gesmundo, sostiene invece che «le ragazze sono state smentite da testimoni oculari, che hanno confermato che i rapporti erano consenzienti».

Le violenze sarebbero avvenute nella notte tra l’8 e il 9 luglio di due anni fa su una spiaggia di Baja Sardinia, dopo una serata trascorsa in un locale di Porto Cervo. Le animatrici restano in discoteca fino alle 4 del mattino. Incontrano i ragazzi, accettano un passaggio e vanno insieme a loro in spiaggia. A quel punto, secondo i racconti delle giovani, oggi ventiduenni, sarebbe iniziato un incubo durato più di un’ora. Un rapporto di gruppo «consensuale», a dire degli indagati. Un vero e proprio stupro, secondo il racconto delle presunte vittime, che hanno anche dichiarato di essere state spinte più volte sott’acqua.

Il Messaggero

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