Chi ogni giorno si trova obbligato a viaggiare con i mezzi pubblici, vive situazioni incredibili: ritardi, traffico, mezzi impossibili da prendere perchè troppo colmi. Il racconto di una vera e propria odissea
Il pendolare costretto a recarsi sul posto di lavoro dall’altra parte della città, lo studente che prende due o più mezzi per arrivare in tempo al suono della campanella e tutte le persone che preferiscono, o sono obbligate per causa di forza maggiore, a muoversi con i mezzi pubblici in un ginepraio di traffico, ritardi, bus e metro colmi fino all’orlo: ogni giorno centinaia di migliaia di romani fanno i conti con situazioni impossibili da gestire.
Muoversi con autobus, tram o metro a Roma, richiede un esercizio di pazienza fuori dal comune. Ecco la testimonianza diretta di una nostra inviata, costretta a fare i conti con ritardi, mezzi stracolmi, traffico e problemi di ogni tipo. Che condizionano orari e limitano le possibilità di ogni romano. Un racconto nel quale, ne siamo sicuri, molti dei nostri lettori potranno riconoscersi. E che porta a problemi di ogni tipo.
Mezz’ora di ritardo e mezzi impossibili da prendere: il racconto shock a Roma
Trasporto pubblico a Roma: sciagura quotidiana della Capitale! Via Prenestina, banchina e marciapiede che brulicano di utenti, ovvero normali cittadini che devono recarsi al lavoro. “Il tram non passa da mezz’ora “. E quando finalmente da lontano si intravede il verde della locomotiva, si intuisce subito che sarà impossibile montare a bordo.Così fu. La pazienza e’ ancora una virtù presente alle 8.30 del mattino. Sfilano via un paio di corse in attesa di quella in cui si possa anche respirare mentre si viaggia. “Eccolo, e’ quello giusto”. Peccato però che la corsa sia limitata a Porta Maggiore, crocevia del destino di molti. E qui si sale e si scende di nuovo almeno un paio di volte.
Il tram che si chiama desiderio desideri
“Tram momentaneamente bloccati”. La mandria degli utenti mormora, si arrabbia ma resiste. Poi arriva lui…il tram definitivo, o forse “il tram che si chiama desiderio”. Sara’ in grado di condurci a meta? Forse si, forse no. Ma poi, perché stupirsi troppo? “A Roma c’è er traffico signo”. La chiudeva così, un autista del trasporto pubblico locale chiamato sulla corsa del bus 81. Gli sembrava il giusto modo per spiegare a cittadini rassegnati e consegnati all’ennesima crisi di nervi, perché quell’autobus avesse tardato ben 25/30 minuti.