Scavi al Palatino: continuano le scoperte nella Domus Tiberiana

La storia del V secolo d.C. riaffiora tra gli scavi della camera della Domus Tiberiana, il complesso architettonico del Palatino.

Gli scavi continuano a gran ritmo ed ogni giorno rivelano nuove sorprese; nell’ultimo sopralluogo è spuntata una lucerna, anfore utilizzate per conservare alimenti e un cagnolino in terracotta. In più, sono stati trovati i resti di un cavallo, il quarto dall’inizio degli scavi.

Martina Almonte, l’archeologa responsabile del cantiere, spiega: “Questo era l’unico ambiente rimasto inesplorato e interrato di tutto il monumento. Una fortuna per noi, che si deve forse al fatto che qui sopra c’era la torretta dove studiava l’archeologo Pietro Rosa nell’Ottocento. Per sicurezza non l’aveva svuotata.
L’aspetto interessante è che le ossa dei cavalli sono molto ravvicinate alle anfore, come se ci fosse stato pochissimo tempo tra l’uccisione dei cavalli e la deposizione delle anfore. Un’ipotesi è che questi cavalli siano stati schiacciati in seguito al terremoto del 443 d.C.”.

“Il pubblico potrà visitare gli ambienti che si aprono lungo il Clivo della Vittoria, tutti di epoca adrianea, con un’esposizione tematica che racconta la storia di questo luogo e la vita quotidiana da Domiziano ad Adriano”, annuncia la Russo, che continua “Forse una stalla. Dobbiamo immaginare questo contesto come un quartiere di commerci sempre relativi all’economia del palazzo. Le anfore orientali ritrovate, che contenevano anche vino pregiato, dimostrano che nel V secolo quest’area del palazzo era al centro di scambi ancora molto fervidi, con derrate alimentari di lusso provenienti da tutto il Mediterraneo”.

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