Runner senza mascherina multato sotto casa: inoltrato il ricorso

Come consuetudine, Massimo Cordaro era sceso sotto casa per una corsetta a fine giornata, sapendo di poterlo fare come previsto dal regolamento regionale sulle attività motorie all’aperto.

Lo scorso 3 ottobre, però, al via dell’obbligo delle mascherine all’aperto, ha incrociato una pattuglia che lo ha fermato, notificandogli una multa da 400 euro.
“Quando i vigili si sono avvicinati – racconta Cordaro – avevo appena finito di correre, stavo facendo defatigante, 500 metri prima di rientrare nel palazzo. Ero tutto sudato, ho spiegato la situazione agli agenti ma loro hanno insistito contestandomi che non indossavo la mascherina. Abbiamo discusso a lungo, poi mi sono reso conto che sarebbe stato inutile proseguire. Ho preso la multa e in un primo momento, per chiudere la questione, ho pensato anche di pagarla. Ma alla fine ho deciso di rivolgermi agli avvocati e contestarla: è consentito fare attività motoria, che tra l’altro comprende pure la camminata, senza dispositivi di protezione”.

I legali hanno inviato il ricorso proprio sulla base dell’ordinanza del 3 ottobre, in cui viene specificato che si esclude l’uso delle mascherine «durante l’attività motoria e/o sportiva». Il il verbale della polizia Locale recita che “il trasgressore passeggiava a passo lento” con una nota: “Contesta il verbale perché stava facendo attività motoria all’aperto”.

Conclude poi il runner: “A leggere bene la multa, sono loro per primi che confermano che mi stavo allenando. Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione. Però in un momento così difficile e complicato, almeno la corsa sotto casa vorrei poterla fare. Non ho infranto le regole e mi sono attenuto a tutte le indicazioni dell’ordinanza. Credo che l’equivoco sia nato perché in quel momento, quando mi hanno visto, stavo camminando. Ma anche in quel caso, potevo farlo senza mascherina”.

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