Caos in città: in alcune zone strategiche mancano le strisce pedonali. Situazione molto complicata: “Una guerra quotidiana”
“Ogni giorno viviamo una guerra sulle strade”. Con queste parole in esclusiva al nostro sito, Francesca Chiodi, portavoce del Movimento Diritti dei Pedoni, spiegava come nella capitale fosse molto complicato riuscire a camminare e ad evitare pericoli sulle strade della città. “Ci sono delle vie che per il Codice stradale risultano percorribili a piedi, ma che in realtà non lo sono affatto, se non a rischio della vita. I pedoni vengono trattati come una minoranza, ma dovrebbero essere tutelati e protetti”. Parole che vengono rievocate oggi, alla luce di una clamorosa scelta, che sta facendo discutere.
In alcune zone strategiche della città, è stato rifatto l’asfalto: lavori necessari per coprire buche e per ammodernare il suolo. Ma chi ha portato avanti i lavori, si è dimenticato di un piccolo particolare. Non ha completato la segnaletica stradale orizzontale: mancano le strisce pedonali. Un particolare che sta scatenando polemiche a non finire e che rischia di provocare incidenti e disagi.
I problemi sono sorti in alcune zone strategiche della città: sul lungotevere, davanti al Palazzo della Marina, a Piazza Risorgimento, a via Candia. Ci sono anche zone dove le strisce orizzontali non sono mai nate, come viale Regina Margherita e Corso Francia. Strisce che ci sono e non ci sono, parti di bianco che vengono nascoste da catrame utilizzato per i lavori di ammodernamento. Una sicurezza inesistente, che può portare a incidenti e a problemi alla circolazione. Sono oltre 106 le persone morte sull’asfalto nei primi otto mesi del 2024. Molte di loro, (come le due donne investite in via Casal dei Pazzi pochi giorni fa) proprio mentre si trovavano sulle strisce pedonali.
“Roma è la culla della nostra civiltà e la culla della nostra motonormatività. Viviamo una condizione di grande conflitto e violenza stradale”, continua la presidente del Movimento Diritti dei Pedoni. “Abbiamo condizioni legate ad eredità di decenni di incurie. Si è sempre evidenziata la mancata volontà di far rispettare delle leggi esistenti. Non basterebbe, ma sarebbe già un passo in avanti, far rispettare il codice attuale. L’urbanistica si basa sul trasporto attraverso le auto private. E non si è mai investito su altri tipi di mobilità”.
Roma, ecco dove mancano le strisce pedonali
In via Candia, una delle strade che circonda il Vaticano, l’effetto è davvero notevole: il manto stradale è perfettamente liscio e levigato, appena passato sotto il rullo della “schiacciasassi”. Eppure, nonostante questa superficie impeccabile, qualcosa sembra mancare. È come se la strada fosse incompleta senza le opportune strisce di segnaletica a dare un ordine e una disciplina alla colata d’asfalto. Una situazione simile si ritrova sul lungotevere delle Navi, proprio di fronte al Palazzo della Marina. Qui il cantiere è ancora aperto, perché il Dipartimento Lavori Pubblici del Comune di Roma sta lavorando di notte per sistemare la strada. Ma anche in questo caso, ciò che manca all’opera sono le cruciali strisce di delimitazione e segnaletica. La stessa scena si ripete a piazza Risorgimento, attualmente una vasta distesa di asfalto liscio e uniforme, ma priva di qualsiasi ordine e disciplina. È come se il grigio omogeneo dell’asfalto reclamasse a gran voce l’intervento dei segnali stradali, per conferire alla piazza un aspetto più organizzato e funzionale. Questi esempi mettono in luce un problema comune in diverse zone della città: l’esecuzione di lavori di riparazione o rifacimento del manto stradale, senza il completamento della segnaletica orizzontale