È avvenuto in gran segreto, durante le vacanze natalizie, il primo vertice Vitek-Comune; gli emissari del magnate russo si sono presentati nella sede del dipartimento Urbanistica dell’Eur per fare un primo punto sulla complessa operazione stadio che si trascina dal 2013.
Sembra che i dirigenti del Campidoglio non si siano sbilanciati: hanno spiegato che la convenzione urbanistica risulta in fase di avanzamento. La bozza è quasi pronta ed è già stata messa su carta, ma lo schema di accordo tra le parti sarà rimandato alla prossima legislatura comunale.
Il nodo principale da sbrogliare è quello della viabilità che, con la costruzione del nuovo impianto sportivo e del complesso di negozi e uffici che gli sorgerà attorno, rischia di mandare nel caos il traffico dell’intero quadrante sud di Roma.
Il blocco che non ha permesso l’avanzamento dei lavori sembra però sorpassato: la bozza della convenzione prevede che si faccia una verifica sull’avanzamento dei lavori un anno prima del termine, quindi intorno al 2022-2023. A quel punto, se ci sarà uno scostamento non imputabile direttamente al soggetto proponente, si proverà a trovare una soluzione. Questo l’escamotage tecnico su cui fare leva per procedere.
Insomma, sul calendario dell’operazione stadio restano tante incognite. Senza contare la variabile Friedkin, l’americano che sta rilevando la Roma da Pallotta.