Non aveva nemmeno due anni il piccolo David Mba, fratello gemello di Daniel; la madre si era affiata ad un medico per sottoporre i figli all’intervento di circoncisione, dettato più da condizioni igieniche che da spinte religiose.
L’operazione è stata eseguita in casa, senza materiali idonei e in condizioni precarie nel dicembre del 2018, quando il piccolo nigeriano morì poco tempo dopo l’intervento. Ad oggi, gli inquirenti hanno tirato le somme per il caso, scoprendo che il medico libanese di 66 anni residente a Roma da diverso tempo, pur non essendo iscritto ad alcun albo, aveva una laurea in medicina e una specializzazione in chirurgia alla Sapienza. L’uomo non si era accorto che il piccolo, al momento dell’operazione, era affetto da polmonite.
L’intervento di circoncisione eseguito in «una situazione di gravissima carenza igienico-sanitaria» e «controindicato attese le condizioni di salute del piccolo» si è rivelato quindi devastante. Ora F. E. potrebbe presto finire a processo. Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ne ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio con la doppia accusa di omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione.