Raggi chiude le aree giochi di Roma: “Non possiamo sanificare”

Impossibile garantirne la sicurezza sanitaria secondo le indicazioni del Dpcm del 17 maggio, così il Campidoglio è stato costretto a chiudere le aree attrezzate per l’infanzia in tutta la città, nei giardini come nelle ville storiche e nei parchi.

Roma riparte senza giochi nei parchi e nelle ville; in base all’ordinanza firmata dalla sindaca Virginia Raggi, è stata disposta la chiusura immediata “delle aree gioco destinate allo svolgimento di attività ludiche e ricreative su tutto il territorio comunale”.

Altalene, scivoli, attrezzi pubblici per la ginnastica, playgroung sono destinati a restare chiusi a lungo. Una data per la riapertura, infatti, ancora non c’è. Le linee guida relative alle aree giochi allegate all’ultimo Dpcm sull’emergenza Covid, s legge nell’ordinanza, impongono “specifiche attività di manutenzione e di controllo periodico, oltre che di pulizia e verifica periodica degli arredi e delle attrezzature”. In pratica, il Campidoglio dovrebbe predisporre un “piano di pulizia e igienizzazione approfondita e frequente”, ossia controllare di continuo le aree e le attrezzature e intervenire con pulizia e santificazione di continuo. Un piano, specifica l’ordinanza, “che non può essere attuato nell’immediato”, anche in considerazione delle numerosissime aree di questo tipo presenti nell’immenso territorio della Capitale. Le aree, spiegano dal Comune, saranno comunque sorvegliate dai vigili urbani, per impedire, come spesso accade, che i cittadini tolgano i nastri della polizia locale dai giochi e li facciano utilizzare ai bambini.

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