Giovanni F., romano e disoccupato a 36 anni, nel 2016 decise di tentare il colpo in Regione.
Per farlo ha pensato di aver bisogno di una raccomandazione d’eccellenza ed il Presidente Zingaretti è sembrata la persona giusta. Dopo aver scaricato da internet una lettera intestata alla Regione Lazio, ha scritto a mano una lettera di raccomandazione per se stesso firmandola a nome Nicola Zingaretti e destinata a Lazio Crea.
Non appena dei funzionari di Lazio Crea si erano trovati la falsa lettera di raccomandazione hanno informato il Presidente della Regione che, a sua volta, ha dato incarico all’ufficio legale di denunciare.
Il processo, però, si è concluso con l’assoluzione dalla contestazione di falso in atto pubblico e contraffazione di sigillo, poichè la lettera non è stata considerata atto pubblico ma scrittura privata.
Mi dispiace di aver creato tanto trambusto. Volevo solo un occhio di riguardo nel colloquio. Ho sbagliato e non rifarei mai nulla di simile” ha spiegato il 36enne.
“Spinto dalla necessità , dalla disperazione e dall’improvvisa morte di mia madre, non avendo neanche una casa di proprietà , tentavo maldestramente di poter fare un colloquio”.
Conclude “La mia buona fede forse la si può evincere dal fatto che la lettera la scrissi a mano e non al computer perché, nel caso in cui qualcuno avesse accusato il dottor Zingaretti, con una semplice prova calligrafica si sarebbe potuta riconoscere la mia calligrafia”.