Con l’arrivo del freddo, arriva per tutti i romani la possibilità di accendere i riscaldamenti: ecco tutte le info sulle date e gli orari di accensione
Con l’arrivo del mese di novembre sembra essere arrivato anche il freddo nella Capitale. Le temperature si sono abbassate sensibilmente, con centinaia di romani che si sono fatti trovare impreparati. Quando i romani e i residenti nel Lazio potranno finalmente avviare gli impianti di riscaldamento centralizzati. Tra regole, deroghe e suggerimenti, sembra essere sempre più complicato riuscire a districarsi.
Con l’inizio della stagione invernale entra in scena il pacchetto normativo realizzato nel DPR 74/2013 e dal DPR n. 412/1993, che regolamenta l’accensione e la ripartizione del riscaldamento privato ad uso abitativo. Esistono infatti delle variazioni sostanziali ai parametri che erano stati precedentemente stabiliti. Nuove regole per ciò che concerne le fasce orarie e le date.
Le regole di accensione dei riscaldamenti in Italia
Le restrizioni per calmierare i costi del gas e dell’energia elettrica hanno imposto infatti una diminuzione delle ore e del periodo complessivo di riscaldamento. Per la stagione invernale 2023-2024 il Governo italiano, così come era accaduto in passato, ha diviso la penisola in 6 diverse zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere. Basandosi quindi sulle temperature delle varie regioni, è stato quindi possibile organizzare delle accensioni programmate, seguendo un percorso scaglionato. Un modo per permettere ad ogni regione di mantenere una sua autonomia e di sprecare il meno possibile l’energia, utilizzandola solo quando è strettamente necessario.
Quando si accenderanno i riscaldamenti a Roma?
Come detto, nelle sei diverse zone climatiche italiane, ci saranno date diverse per l’accensione dei riscaldamenti. Ecco come è stata divisa l’Italia.
- Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo
- Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo
- Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo
- Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile
- Zona E: ore 13 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile
- Zona F: nessuna limitazione.
Il Lazio, con la città di Roma in primo piano, è stata inserita nella fascia D. I riscaldamenti quindi si sarebbero dovuti accendere tra una settimana: l’8 di novembre, per rimanere poi in funzione fino al sette di aprile. Ma il Campidoglio ha deciso di cambiare rotta, modificando la data di accensione ( e quella di spegnimento) dei vari termosifoni. Roma, con le sue provincie ha fatto registrare una media giornaliera di gradi pari a 1415. I riscaldamenti potranno quindi rimanere accesi per undici ore al giorno, tra le ore 5:00 e le ore 23:00. Per quanto riguarda l’accensione invece, gli impianti di riscaldamento si potranno tenere per un periodo di quasi 5 mesi.
Roma, le scelte del Campidoglio
La Zona D include province con Gradi Giorno tra 1.401 e 2.100 e per le quali è prevista la possibilità di tenere accesi i riscaldamenti dal 1 novembre al 15 aprile di ogni anno per una durata giornaliera massima di dodici ore. Nella Zona D rientrano, tra le principali, le province di: Roma, Ancona, Genova e Firenze, Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia.
In continuità con il Piano Nazionale, la stagione del riscaldamento 2023-2024 per la capitale inizierà ufficialmente il 15 novembre 2023 e si chiuderà il 7 aprile 2024; Il regolamento approvato dal Campidoglio prevede l’accensione degli impianti per un massimo di 11 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascuno giorno; per gli Uffici dell’Amministrazione Capitolina per un massimo di 10 ore giornaliere; la riduzione di 1°C della temperatura: 17° C +2° C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili e 19° C +2° C di tolleranza per tutti gli altri edifici.
Le eccezioni al regolamento
Il sito ufficiale del Comune di Roma specifica che il periodo di accensione e tetto massimo di ore non valgono per strutture sanitarie, case di riposo, scuole materne e nidi, piscine e saune, sedi diplomatiche non ubicate in edifici condominiali. Sono inoltre esonerati dal rispetto dei riferimenti di giornate di utilizzo gli impianti a pompe di calore, anche integrati con fonti rinnovabili.