Ospedali di Roma nel caos: interventi e visite rimandate. Tempi d’attesa in aumento

Con la paura sempre più in crescita di un contagio da coronavirus, i cittadini romani sono tornati a rimandare molte delle visite e degli interventi in programma in questi mesi. Stessa cosa era accaduta ad aprile scorso.

Come allora la gente ha timore di recarsi nelle strutture sanitarie, giudicate luogo ad alto rischio di contagio; il professor Pierluigi Marini, direttore dell’unità operativa di Chirurgia dell’ospedale San Camillo, denuncia:
“A Roma, dopo il lockdown, la chirurgia oncologica è ripartita tra il 60 e il 65 per cento. Quella cosiddetta elettiva al 25-30 per cento. Ci sono ritardi anche per la chirurgia d’urgenza: siamo al 92 per cento degli interventi rispetto allo scorso anno”.

Il presidente della Società italiana di Malattie infettive e primario di Tor Vergata Massimo Andreoni, aggiunge:
“In passato è stato rimandato tutto ciò che era rimandabile dal punto di vista interventistico e si tornerà a farlo, è una strada già segnata, non bisogna essere indovini; la diffusione del virus tornerà a quella di partenza con l’unica differenza di non essere concentrata in poche regioni d’Italia ma gli ospedali sono tornati a riempirsi velocemente”.

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