“La Regione Lazio ha chiesto alla Asl Roma 2 di attivarsi presso la dirigenza scolastica dell’istituto di via Bobbio a Roma per verificare le condizioni di accesso a scuola in piena sicurezza per il bambino immunodepresso”.
Il bambino dopo la chemio a causa della leucemia non può essere sottoposto a vaccinazioni, hanno disposto i medici, per cui il contatto con una malattia potrebbe essergli fatale; non può tornare a scuola perché nella sua classe ci sarebbero cinque alunni non vaccinati, di cui due figli di mamme che si dichiarano no vax.
I genitori hanno incontrato la preside e hanno diffidato la scuola, nel quartiere di San Giovanni di Roma, dove secondo i dati della Asl il 30 per cento dei bambini non sarebbe vaccinato.
“E’ un fatto di civiltà – afferma l’assessore D’Amato – Non possiamo accettare che il piccolo non possa frequentare regolarmente le lezioni con i suoi amici e con i suoi insegnanti perché non sussiste una situazione di sicurezza per la sua salute. La Asl Roma 2 attiverà tutte le procedure previste dalla legge in accordo con l’autorità scolastica per richiamare le famiglie dei bambini ancora non vaccinati e fornire loro tutte le informazioni necessarie in merito all’assoluta sicurezza dei vaccini. Se persisterà una situazione che pregiudica il diritto ad accedere a scuola in piena sicurezza per la salute del bambino di 8 anni – conclude – scatteranno le sanzioni pecuniarie previste dalla normativa. Confidiamo nel buonsenso e ci auguriamo di non essere costretti ad utilizzare tutti gli strumenti di legge”.