Muore d’infarto a soli 19 anni: l’ultimo saluto a Beatrice

Beatrice Coletta, 19 anni, era una studentessa della Luiss, deceduta nella notte di venerdì scorso. La chiamata ai soccorsi non è servita, la ragazza è stata trasportata in ambulanza al Policlinico Tor Vergata, ma è morta poco dopo il suo arrivo per arresto cardiaco.

Un vuoto improvviso e inatteso lasciato nella famiglia originaria di Aielli nell’Aquilano e residente al Tuscolano, così come in tutta la comunità universitaria. La ragazza aveva subito un importante intervento al cuore all’età di due anni all’ospedale Bambino Gesù.
Per i funerali la famiglia ha chiesto offerte per proprio per l’ospedale che aveva curato Beatrice.

Per contribuire alla raccolta fondi promossa dalla famiglia è possibile inviare un bonifico all’Istituto Salesiano PIO XI (Iban: IT40X0569603206000006900X27), causale: il regalo di Bea per il Bambino Gesù.

La sua scuola le ha dedicato un post sulla propria pagina Facebook:
“Beatrice Coletta era una forza della natura, aveva esuberanza, passione ed intelligenza. Dava la sua opinione durante le lezioni con sicurezza, rendendo il confronto serio, profondo e avvincente. Viveva la sua vita a colori e tinte forti in ogni istante. Per questo ieri siamo stati travolti, alla notizia di un dolore così straziante e inaspettato, per averla persa così prematuramente. Ci consola il pensiero che all’alba di ieri la luce del Signore l’abbia accolta, che la sua vita, così come lei sapeva esprimerla, sia diventata tutta di un colore più forte e intenso nelle braccia del Padre Celeste”.

Anche Alessandro Orsini, professore associato di Sociologia del terrorismo e Direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss, ha espresso il suo dolore:
“Sono sconvolto e profondamente addolorato per la morte di una mia bravissima e giovanissima studentessa, Beatrice Coletta, iscritta al mio corso di Sociologia generale. Avrebbe dovuto tenere una relazione, mercoledì scorso ma mi ero dilungato e, scusandomi, le avevo chiesto di parlare il martedì successivo. Avrebbe dovuto parlare in aula, davanti ai suoi colleghi. Si era offerta volontaria perché era piena di passione per lo studio. Mi sono ritrovato a piangere per strada mentre una mail esplodeva sul mio telefonino con questa terribile notizia. Beatrice era molto appassionata di politica internazionale, mi dava grandi soddisfazioni. Seguiva la Libia, tutti i giorni. Vorrei ringraziare i genitori per avere messo al mondo una ragazza meravigliosa come Beatrice e di averne fatto dono a noi professori e ai suoi colleghi. Domani dovrò tornare in aula e credo che sarà la lezione più difficile della mia vita. Sicuramente la più triste”.

Impostazioni privacy