Medici negazionisti, all’Asl Roma 6 uno dei possibili radiati: “La pandemia? Una farsa”

Mariano Amici, 67 anni, è un medico di base di Ardea, uno dei 13 dottori finiti sotto procedimento disciplinare dell’Ordine dei medici di Roma.

Il Messaggero riporta lo sconcertante botta e risposta su cui la Polizia Postale ha avviato le verifiche.


Amici, sa che rischia la radiazione?

«L’Ordine mi ha chiesto chiarimenti, ho risposto, è finita lì». 

Il presidente dell’Ordine, Magi, dice che il procedimento è aperto. E che i medici negazionisti saranno radiati. 
«Se così fosse farei ricorso. Ho già portato al Tar l’obbligo del vaccino antinfluenzale nel Lazio. E farò lo stesso per il vaccino del Covid». 

Nemmeno è arrivato il vaccino del Covid… Cos’è, una denuncia preventiva?
«Mi preparo prima, io. Ma non dite che sono un “no vax”».

E come dobbiamo chiamarla? Su Facebook ha pubblicato questa frase: «Qualsiasi medico che proponga i vaccini o è ignorante o è corrotto».
«Non l’ho scritto io».

È sulla sua pagina…
«Io parlo con termini diversi dai vostri».

Ha scritto testuale: «È tutta una farsa».
«Ma certo. Pensi ai tamponi, non servono a niente. I vaccini per il Covid sono del tutto inutili, anzi dannosi, non è un virus stabile. Come per l’influenza».

Perché la stragrande maggioranza dei medici li consiglia?
«Perché lo Stato non ha più il controllo, ce l’hanno le aziende private. C’è una strategia commerciale. Negli Usa si sa che la lobby dei farmaci finanzia i democratici. Non sappiamo i danni che causerà il vaccino, è un crimine metterlo sul mercato. Parliamo di casi Covid, quando il tampone non fa la diagnosi».

Ma che dice? I tamponi sono stati validati dai massimi esperti sanitari…
«Non è vero. Dicono che gli ospedali sono pieni di Covid, ma è una farsa. Sono pieni, ma non di Covid».

Solo nel Lazio ci sono quasi 3mila ricoverati.
«Bisogna vedere se è Covid».

Sono tutti ricoverati Covid.
«Sono 3mila ricoverati col tampone positivo. Ma non significa che uno è ammalato di Covid».

Lei è un virologo?
«No, sono un medico di base, nell’Asl Roma 6».

Non pensa che le sue parole siano un oltraggio ai morti?
«Ma quelli di cui diciamo “poverini” sono morti di Covid, non sono tutti morti di Covid. Molti che sono stati curati con il protocollo Covid non avevano il Covid, sono stati ammazzati, per occultare le prove hanno bruciato i cadaveri. Aprite gli occhi!».

Ma si rende conto delle cose che dice? 
«Il protocollo è stato imposto dall’alto».

Dall’alto dove? I poteri forti?
«Il governo e il Cts».

Secondo lei il Covid non è mortale?
«Il Covid è un virus perfettamente inquadrabile nell’ambito delle sindromi influenzali, che come l’influenza può dare complicazioni anche gravi in soggetti anziani con più patologie. Anche l’influenza fa tanti morti. Ma il numero dei morti è lo stesso da 50 anni».

Guardi, non è vero: solo a Roma a novembre i decessi sono aumentati del 61%.
«Di chi sono queste statistiche?»

Sono dati ufficiali dell’Ama.
«Ma anche il politraumatismo stradale, dopo gli incidenti, viene classificato come Covid se il test è positivo. Così è chiaro che aumentano a dismisura. Non date i numeri al lotto, sta dicendo cose che non stanno né in cielo né in terra».

Io eh?
«Sì, dovrebbe fare un altro mestiere».

Impostazioni privacy