Lotta Green a Tiburtina per l’abbattimento della Tangenziale: “Pronti ad incatenarci agli alberi”

I lavori per l’abbattimento della sopraelevata che costeggia la stazione tiburtina sono iniziati ad agosto del 2019 e sono in dirittura d’arrivo come afferma anche l’assessore alle Infrastrutture di Roma Capitale, Linda Meleo: “Manca poco al completamento dell’abbattimento della Tangenziale Est, dopo il quale potremo iniziare i lavori di riqualificazione di una parte del Piazzale Ovest della stazione”.

Sul futuro del piazzale i residenti sono però sul piede di guerra perché credono che il progetto di riqualificazione “green e ciclabile” possa provare la zona del verde lasciando spazio “ad una colata di cemento”.

Scenario smentito dall’assessore all’Urbanistica Luca Montuori che sui social scrive: “Nella fase attuale di progetto, cioè ciò che vedremo tra pochi mesi, non è prevista una diminuzione delle aree alberate, anzi un aumento e questo aumento è già percepibile. Ogni altra notizia è falsa”.

I residenti però si schierano con il progetto nel quale affermando che “lo spazio che si è liberato dall’abbattimento della sopraelevata non viene destinato niente alle persone ma tutto alle automobili”.

Il comitato Cittadini Stazione Tiburtina afferma infatti che “Prima della costruzione della tangenziale est la nostra zona era un bellissimo pezzo di città dove i bambini potevano giocare in mezzo al verde. Da vent’anni ci battiamo per chiedere l’abbattimento della sopraelevata, ci sembra davvero assurdo che da domani dovremo continuare a manifestare per chiedere l’abbattimento della nuova viabilità. Mentre tutto il Movimento Cinque Stelle romano professa pedonalità e mobilità sostenibile viene persa questa occasione incredibile di rigenerazione urbana in una delle porte d’accesso principali della nostra città”.

Viene contestata l’eliminazione degli alberi che come fa sapere Lorenzo Mancuso del comitato: “Abbiamo dei lecci di circa cinquant’anni in perfetta salute che lascerebbero il posto alla viabilità automobilistica già nella prima fase, ovvero tra pochi mesi. Nella seconda fase di intervento c’è un progetto ancora più criminale che prevede l’inutile eliminazione di quasi cento alberi in perfetta salute quasi secolari. Ci vogliono far credere che se si toglie un platano alto 60 metri ripiantando due nuovi alberelli di melograno ci abbiamo addirittura guadagnato. La colata di asfalto che viene prevista è un atto criminale che compromette ogni possibile riqualificazione, un consumo di suolo ingiustificato che non accettiamo”.

Infine l’annuncio: “Non consentiremo fisicamente l’abbattimento degli alberi di via Guido Mazzoni, abbiamo già pronti i turni per incatenarci ai tronchi giorno e notte”

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